Alessia Piperno, delegata vibonese del Sindacato medici italiani (Smi), torna a far arrivare il proprio grido di denuncia e, in particolare, analizza quelle che sono le problematiche attuali del presidio ospedaliero di Tropea. Le stesse problematiche che, in più riprese, la Piperno ha più volte segnalato e che hanno portato alle dimissioni dell’urologo Alberto Ventrice. Attiva anche come medico del Suem 118 “servizio di emergenza ed urgenza medica”, la delegata Smi dichiara: «Più volte abbiamo chiesto alla triade commissariale della nostra azienda, alla presenza del direttore sanitario e del direttore amministrativo, di attenzionare i gravi disagi in cui versava il presidio con particolare attenzione al servizio di radiologia e diagnostica, urologia, chirurgia proctologica e dialisi (quest’ultimo servizio è in affanno ormai in tutti i presidi della nostra provincia), nonché la presenza in organico di un solo medico anestesista, a copertura dei turni ordinari così come di tutte le reperibilità mensili».
Le risposte mai arrivate sul caso del medico vincitore di concorso
Alessia Piperno lancia poi un affondo sull’occasione sprecata di un medico che poteva essere assunto, in quanto vincitore di concorso. In tal senso, Alessia Piperno evidenzia: «A questo aggiungevamo ripetutamente, in occasione delle riunioni, tramite pec e richieste di incontro urgente protocollate, nonché ogni volta che si presentava la possibilità di interloquire verbalmente con le autorità citate, la motivazione della mancata assunzione del medico specializzando, vincitore di concorso,in attesa di prendere servizio. A tal proposito, nessuna risposta scritta è mai pervenuta. Inizialmente – prosegue la Piperno – il problema era legato a mancanze amministrative che avevano portato la nostra azienda ad uscire in sordina dalla rete formativa. Problema risolto con una nota ministeriale a gennaio 2025, nota che consentiva l’assunzione anche al di fuori della suddetta rete formativa. La seconda spiegazione era stata la presenza di un organico completo nei reparti di destinazione del collega medico. Lo Smi ricorda che la presenza dei medici cubani non può assolutamente determinare la mancata assunzione di un medico italiano vincitore di concorso. In 48 ore due aziende calabresi si sono apprestate ad inviare allo stesso una proposta di lavoro con regolare contratto».
La gestione fallimentare del sistema di assunzioni di Azienda Zero
Collegandosi al ruolo che dovrebbe essere attuato dall’ente “Azienda Zero”, Alessia Piperno aggiunge: «A questo punto appare evidente che la nostra azienda non abbia intenzione di assumere. Ricordiamo che nel mese di ottobre 2023 tutte le ASP calabresi hanno stipulato l’accordo con Azienda Zero, in vigore fino al mese di ottobre del 2026. Tra i compiti di tale azienda figura l’assunzione del personale. A far parte della triade commissariale della nostra Asp figura anche chi riveste un ruolo cruciale in Azienda Zero. Nonostante gli affanni della nostra sanità, tuttavia il collega ad oggi presenta due proposte di assunzione dall’azienda di Catanzaro, Vibo Valentia ancora non risponde. A quanto detto bisogna aggiungere qualche tassello».
Il servizio di Proctologia non citato nel nuovo atto aziendale dell’Asp
Naturalmente, Alessia Piperno fa anche il punto sulla situazione dei reparti di Urologia, del servizio di Proctologia e di dialisi dell’ospedale di Tropea. Citando anche la difficile realtà del presidio di Serra San Bruno. «Il reparto di urologia dell’ospedale di Tropea – dichiara – (unico dell’intera provincia) si trova con solo due medici in turno e senza anestesista. Quindi senza la possibilità di operare, dal mese di marzo del 2025. Allo stesso tempo, il servizio di proctologia (con un fatturato nel 2024 pari a 120.000 euro e un medico solo) mai è stato menzionato e continua a non esserlo nel nuovo atto aziendale. Questo equivale a dire che il servizio non esiste. Ancora di più se si pensa che lo stesso, come per l’urologia, è fermo da mesi per la mancanza di un anestesista. Quindi, entrambi i servizi sarebbero continuati se l’azienda avesse messo a disposizione un anestesista due mezze giornate a settimana e qualche medico cubano in aiuto per la gestione dei turni, in attesa di reclutare altro personale italiano» – sottolinea la Piperno.
Le domande relative ai reparti e in attesa di risposta
Riguardo alle seguenti criticità, inoltre, la Piperno afferma: «Questa situazione è nota da quasi un anno ormai. Come mai ancora niente è stato fatto? Perché siamo arrivati ad assistere alle dimissioni di un primario? Aspettiamo a questo punto anche altre dimissioni? La dialisi di Tropea è l’unica ad offrire il servizio di dialisi peritoneale della provincia ed insieme alla dialisi di Serra San Bruno, continua ad urlare carenza di personale. Cosa è stato fatto nel frattempo?».
Il bisogno di tutelare i diritti dei medici e di sostenere le loro potenzialità
«Negli ultimi giorni – fa notare la sindacalista vibonese – è tornata finalmente alta l’attenzione sul prestito di Tropea, questo è un buon segno e deve essere colto da tutti i sanitari che vi prestano servizio come un segnale di svolta. I medici della nostra provincia godono di tanta professionalità ed umanità, meritano di vedere tutelati i propri diritti e di poter esprimere la loro professione al massimo della loro potenzialità. È dovere di un’azienda sanitaria far sì che ciò accada e, di ogni sindacato del settore, tutelare i diritti di ogni lavoratore. Ogni medico della nostra provincia merita di esercitare la propria professione nel rispetto del contratto sottoscritto. Non si può pensare di assumere un medico chirurgo e lasciarlo quasi un anno senza la possibilità di operare. Il Sindacato Medici Italiani – conclude Alessia Piperno – continuerà a tenere alta l’attenzione sulla sanità vibonese e sui diritti di ogni medico che vi presta servizio, sollecitando con forza alle autorità competenti atti concreti nell’interesse dei cittadini ed a tutela della sanità pubblica».































