«Il polmone verde delle città è per tutti un’oasi di pace e tranquillità. Un luogo i cui gli abitanti possono trascorrere serenamente il proprio tempo in solitudine o in compagnia di amici e familiari. In qualsiasi città accade che le zone verdi rappresentino l’occasione per stare a contatto con la natura. Un modo per godere dei suoi preziosi benefici», si legge in una nota dell’Associazione Moderata Durant Aps.
«Ciò è possibile ovunque tranne che a Vibo Valentia e al suo meraviglioso parco urbano. Ricco di monumentali ulivi secolari e variegata vegetazione che ben rappresenta la nutrita biodiversità della nostra splendida regione, non viene valorizzato come invece dovrebbe».
L’impegno dell’Associazione Moderata Durant Aps
Si specifica inoltre nella nota quanto segue. «Da mesi l’Associazione Moderata Durant Aps, cui è affidata la cura di piccole aree, si preoccupa quotidianamente di pulirle. Ciò grazie allo sforzo di volontari che hanno a cuore la città e si adoperano per valorizzare i suoi punti di forza, superandone i limiti. Inizialmente erano pochi idealisti che decidevano di risistemare la piccola casetta del parco urbano, fino ad allora abbandonata al degrado ed ai vandali.
Poi – si evidenzia nella nota – il gruppo si è allargato. Il desiderio di contribuire al miglioramento è divenuto contagioso fino a coinvolgere oltre cento volontari, che hanno aderito al sogno del ristretto gruppo di amici».
La necessità di una manutenzione più ampia
«A rendere fruibile ed accogliente il poderoso parco urbano di Vibo Valentia, non può bastare la cura e manutenzione della piccola area assegnata all’Associazione Moderata Durant Aps. Ed infatti, è sufficiente volgere lo sguardo un po’ più in giù, per scoprire una situazione che poco si confà ad una società civile o ad ambienti frequentati anche da bambini», si legge nella nota.
«L’attuale situazione ci fa rimpiangere le belle serate estive trascorse alla frescura dei monumentali ulivi, magari sorseggiando un calice di vino acquistato al bar aperto fino a qualche anno fa, di cui oggi, purtroppo, resta sono una deteriorata struttura in legno non più manutenuta da alcuno. Pure i vandali hanno attenzionato la struttura che ospitava il bar del parco, arrecando evidenti danni. Nessuno tuttavia ha punito i responsabili, poiché ignoti hanno sottratto il vecchio impianto di video sorveglianza», si sottolinea nella nota.
«Anche i servizi igienici, posizionati poco più avanti, non possono essere considerati idonei allo scopo. Un unico ambiente è destinato indifferentemente ad uomini e donne, non offrendo totale comfort alle persone con disabilità. Un paio di mesi fa, l’Associazione Moderata Durant ha richiesto un intervento ripristinatore al Comune, effettuato però solo in parte. Ed infatti alla porta, in precedenza divelta, non si è sostituita la serratura interna, per cui chi deve espletare le funzioni fisiologiche lo deve fare a mo’ di equilibrista.
Poco più avanti c’è l’area giochi, segnalata con un foglio A4 appiccicato ad un tronco, in cui si trovano un castello con scivoli e scale, risalente ai primi anni di attività del parco e probabilmente omologata solo all’epoca, e, come tutto il resto, carente di manutenzione. A fianco un gioco ormai in disuso, a cui è stato tranciato un grosso cavo di acciaio e la cui struttura ondeggia pericolosamente; tutto ciò in un’area frequentata da famiglie e bambini», si specifica nella nota.
L’appello all’amministrazione comunale
«Potremmo continuare ma preferiamo fermarci. A noi non interessa ricercare o attribuire responsabilità. Chiunque abbia determinato questo stato di cose, è stato ormai da tempo soppiantato dall’attuale amministrazione comunale, che si è proposta come il cambiamento che avrebbe condotto al miglioramento, e da cui adesso pretendiamo coerenza!
Essendo cittadini consapevoli dei propri diritti, che però troppo spesso vengono ricordati solo in occasione dei loro doveri – si conclude nella nota – chiediamo pertanto che la manutenzione del parco sia effettiva, che tenga davvero conto delle esigenze dei cittadini, che non venga demandata esclusivamente al solerte assessore di riferimento (seppure preparato, disponibile e collaborativo), ma che per essa vengano impiegate concretamente risorse economiche ed umane che diano immediato riscontro alle necessità della popolazione vibonese e dei suoi figli più piccoli, le cui esigenze vengono frequentemente messe in secondo piano. I tempi sono ormai maturi!».