La legge di Bilancio si amplia ulteriormente. Con un nuovo pacchetto di modifiche da 3,5 miliardi di euro, il Governo aggiunge un tassello rilevante alla manovra economica, già varata due mesi fa. Ad annunciarlo è stato direttamente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto in Senato per illustrare i contenuti di un emendamento governativo atteso nelle prossime ore. La mossa, tuttavia, rischia di allungare i tempi dell’iter parlamentare e di alimentare lo scontro politico, con le opposizioni che denunciano confusione e continue riscritture del testo.
Risorse aggiuntive per 3,5 miliardi
L’emendamento annunciato dal ministro Giorgetti vale 3,5 miliardi di euro, risorse che dovrebbero essere concentrate sul 2026. Il pacchetto di misure nasce dalla necessità di coprire richieste superiori alle attese, in particolare su Zes e Transizione 5.0. «Abbiamo avuto domande significative oltre le previsioni e riteniamo di doverle almeno ragionevolmente coprire», ha spiegato il titolare del Mef ai senatori. Le risorse aggiuntive riguarderanno, secondo quanto riferito dai relatori, anche iperammortamento, industria 5.0, caro materiali, oltre a nuovi fondi per il piano Casa.
Considerando anche le riformulazioni già approvate nei giorni scorsi, pari a circa 1 miliardo di euro, il valore complessivo della manovra – inizialmente pari a 18,7 miliardi per il 2026 – è destinato ad aumentare sensibilmente. Lo stesso Giorgetti ha riconosciuto che la modifica è «importante» e che richiederà inevitabilmente più tempo per l’esame in Commissione Bilancio. Una situazione che ha già avuto effetti sul calendario parlamentare. L’Aula di Palazzo Madama ha preso atto del prolungamento dei lavori: il Senato tornerà a riunirsi oggi alle 12, chiamato a definire un nuovo calendario. L’annuncio è stato dato dalla vicepresidente di turno Licia Ronzulli.
Ponte sullo Stretto: fondi riprogrammati dal 2026
Tra le novità più rilevanti e controverse figura la riprogrammazione delle risorse destinate al Ponte sullo Stretto di Messina. Come spiegato dal senatore Guido Quintino Liris (FdI), uno dei relatori della manovra, in Bilancio «ci sarà una riprogrammazione» dei fondi a partire dal prossimo anno. «C’è un ritardo dei procedimenti – ha chiarito Liris – dovuto al fatto che per un anno non si è potuto procedere per motivi legati all’ambito giudiziario». Alla domanda se le risorse del Ponte verranno quindi spostate temporalmente, la risposta è stata netta: «Sì, dal prossimo anno».
In una nota ufficiale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini ha precisato che il Governo garantisce la copertura finanziaria dell’opera che unisce Sicilia e Calabria. La riprogrammazione dei fondi si è resa necessaria a seguito dell’intervento della Corte dei Conti, che ha richiesto ulteriori approfondimenti. Per questo motivo, i fondi sono stati ricollocati temporalmente, poiché l’apertura dei cantieri avverrà nei prossimi mesi e non entro la fine dell’anno, come inizialmente previsto.
Si prospetta uno scontro politico
La scelta di intervenire nuovamente sulla manovra con un emendamento di tale portata ha riacceso il confronto tra maggioranza e opposizioni, che parlano di gestione caotica e di un testo in continua evoluzione. Il Governo, dal canto suo, rivendica la necessità di adattare la legge di Bilancio alle esigenze reali del sistema produttivo, mantenendo al tempo stesso gli equilibri di finanza pubblica. Le prossime ore saranno decisive per comprendere tempi e contenuti definitivi del nuovo pacchetto da 3,5 miliardi e l’impatto complessivo sulla manovra economica.




























