Antonio Galetta con “Pietà” (Einaudi), Alberto Locatelli con “Airù” (Italo Svevo), Anna Mallamo con “Col buio me la vedo io” (Einaudi), Beatrice Sciarrillo con “In trasparenza l’anima” (66thand2nd) e Rosanna Turone con “Santa” (Nn Editore): sono i cinque finalisti del Premio Letterario Giuseppe Berto. La cinquina del premio, tra i più prestigiosi del nostro Paese per opere prime di narrativa già edite, è stata scelta dalla giuria presieduta da Emanuele Trevi (Premio Strega 2021 e tra i massimi conoscitori dell’opera di Berto) e composta da Silvia Avallone, Luigi Mascheroni, Elena Stancanelli ed Emanuele Zinato, già giurato del Premio Berto oltre che membro della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.
Una letteratura fedele alla complessità
«Nei cinque libri finalisti si avverte una relazione matura tra ricerca espressiva e controllo formale. Non c’è ricerca di effetto, né di adesione a formule riconoscibili – ha commentato Trevi -. Le storie si tengono lontane dalla spettacolarizzazione, ma lasciano emergere tensioni forti: i rapporti familiari, il corpo, i margini, il rifiuto o la perdita. Quello che colpisce (o forse è meglio dire: che resta) è una fedeltà alla complessità. È un tipo di letteratura che non sente il bisogno di spiegarsi troppo, e proprio per questo riesce a generare senso».

Cerimonia e mostra: un omaggio a Giuseppe Berto
La cerimonia di premiazione, condotta dal giornalista Giancarlo Loquenzi, si svolgerà il 6 settembre alle 18.30 a Mogliano Veneto (Treviso), città natale dello scrittore Giuseppe Berto, nel Parco della Cultura “Antonio Caregaro Negrin”. In occasione della manifestazione sarà inaugurata alle 16.30, al Brolo Centro d’Arte e Cultura, anche la mostra “Verso la Gloria. Giuseppe Berto: uno scrittore, il suo archivio“, che presenta per la prima volta al pubblico alcuni preziosi documenti del suo archivio personale: manoscritti, dattiloscritti con correzioni autografe, lettere, agende e ritagli di stampa.
Al vincitore andrà un premio in denaro di 5.000 euro, e altri 2.000 verranno ripartiti tra gli altri quattro finalisti. Come da tradizione, il Premio Berto mantiene la sua prerogativa nell’alternarsi regolarmente tra il Veneto e la Calabria: tra Mogliano Veneto (dove Berto nacque e dove Cesare De Michelis lo fondò nel 1988) e Capo Vaticano, dove lo scrittore visse gran parte della sua vita e dove oggi riposa. La figlia Antonia, custode dell’arte letteraria di suo padre, sarà la madrina della premiazione. (Ansa)