In occasione della prima edizione del Premio Minoranze Linguistiche Calabresi, il sensibile documentarista Saverio Caracciolo ha ricevuto un nuovo e speciale riconoscimento. Infatti, nell’ambito dei migliori contenuti comunicativi ed informativi, attinenti alla valorizzazione e alla tutela della lingua e del patrimonio storico culturale delle minoranze linguistiche, Saverio Caracciolo è arrivato primo con il documentario dal titolo: “Gallicianò – il borgo che parla il greco antico”.
Il premio, nato su iniziativa del Corecom Calabria – Comitato Regionale per le Comunicazioni, si è svolto presso il Polo culturale del consiglio regionale, puntando a promuovere le principali realtà linguistiche e storiche della Calabria: arbëreshë, grecanica e occitana.
L’elogio alla Calabria di Saverio Caracciolo
Nella motivazione del premio, assegnato a Saverio Caracciolo, si legge: «Premiato per aver saputo coniugare autenticità e forza comunicativa in un’opera che restituisce la vitalità di una comunità linguistica, distinguendosi per coerenza tematica, qualità tecnica e coinvolgimento delle realtà associative».
A seguito dell’assegnazione del premio, il videoreporter ha elogiato la Calabria e la sua gente con queste parole: «Con mio piacere voglio dedicare questo premio a tutta la gente semplice, umile e autentica della Calabria, spesso poco conosciuta e che non ha voce, capace di rendere i miei lavori dei veri capolavori. Li ho sempre definiti la linfa multimediale della Calabria, i custodi delle tradizioni e dell’anima più profonda della nostra meravigliosa terra».
Al contempo, sono stati apprezzati anche i documentari “Essere arbëresh” e “Ogni futuro apre la porta al passato”. Il primo è stato realizzato da Matteo Renda ed ha ottenuto il secondo posto. Il terzo posto, invece, è andato al docufilm “Ogni futuro apre la porta al passato”, girato da Paolo Paparella e interamente dedicato alla comunità di Guardia Piemontese.


































