Lo sconforto dei sindaci, a mani nude tra la gente, tra quanti quotidianamente sono costretti a partire per un intervento, una visita specialistica, un percorso oncologico. In Calabria, molto spesso, per curare una malattia è necessario pianificare un soggiorno: autentici dilemmi, che discriminano pesantemente i cittadini. Nella sala giunta di Palazzo Luigi Razza, nel corso della conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta stamattina, del “Rapporto sullo stato del sistema sanitario vibonese”, dossier già annunciato in piazza il Primo Maggio, dal sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo, si è parlato di quali battaglie intraprendere per la sanità vibonese. Il documento è un report dettagliato di dati e proposte, firmato da complessivi diciotto sindaci del Vibonese: ossia quelli di Vibo Valentia, Arena, Briatico, Brognaturo, Cessaniti, Drapia, Filogaso, Francavilla Angitola, Ionadi, Monterosso Calabro, Nardodipace, Parghelia, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Costantino, San Nicola da Crissa e Zaccanopoli. Una narrazione accorata quella dei sindaci, stanchi, soli e impotenti.
Il punto del sindaco di Vibo
Ha invocato un confronto serrato tra i primari e gli attori sul territorio il sindaco Romeo, nel corso di un lungo discorso, nel quale ha precisato più volte come il report sia non soltanto di denuncia, ma soprattutto di proposta. «Speriamo che questo documento possa essere condiviso in Conferenza dei sindaci e portato avanti da tutti. Anche se, lo devo dire con sincerità, a mio parere il presidente della Conferenza dei sindaci avrebbe dovuto interessarsi alla questione, per invitare tutti i sindaci della provincia a firmarlo. I servizi sono stati depauperati, il sistema è inefficiente, perché disorganizzato. Mentre in tutte le altre province della Calabria, negli ultimi anni, abbiamo avuto un aumento o consolidamento dei fondi, per Vibo vi è stata una diminuzione massiccia».
Questo la dice lunga sull’incapacità di chi ci rappresenta. Abbiamo messo in evidenza l’assenza assoluta di programmazione. Non esiste confronto tra chi decide e chi agisce, questa è una mancanza grave. I motivi della decadenza sono: la mancanza di dialogo, una carenza, oppure una errata distribuzione del personale. Sulle liste di attesa facciamo una serie di proposte utili e concrete».
La voce degli altri sindaci
In conferenza stampa erano presenti il sindaco di Zaccanopoli, Mariella Budriesi; il sindaco di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia e l’assessore alla cultura del Comune di Rombiolo, Laura Papaianni. «Quello che noi sindaci, che viviamo le periferie, cogliamo – quanto ha affermato Giuseppe Pizzonia – è una lagnanza continua. Non c’è giorno che non vediamo un concittadino partire per il Nord. A Francavilla, tuttora, abbiamo un medico di base che sta lavorando quasi per fare un favore. Ci sono malati di cancro ai polmoni che non riescono a reperire una bombola di ossigeno».
La preoccupazione del sindaco Budriesi: «La situazione è inquietante. In un paesino piccolo come il mio cittadini molto anziani sono chiamati a fare viaggi della speranza. E molti, non avendo accompagnatori, smettono di curarsi». Il documento si divide in nove paragrafi: stato sanitario nel vibonese, distorsione nella distribuzione delle risorse, performance, prevenzione, morti prevedibili e mobilità passiva, assenza di programmazione e soluzioni, lista d’attesa e soluzioni e necessità d’immediata urgenza. Al termine il sindaco Romeo ha lanciato l’appello per aprire un reparto di psichiatria, perché ad oggi «si firmano i Tso e non si sa dove mandare i pazienti». Una crudeltà.