Il Pronto Soccorso dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia continua a vivere una situazione di forte emergenza, nonostante il recente rientro in servizio di infermieri e operatori socio-sanitari (OSS) precari. La riapertura di queste posizioni lavorative ha contribuito a ridurre momentaneamente il caos che aveva investito il reparto nelle scorse settimane, ma i problemi strutturali rimangono irrisolti.
Personale insufficiente in Pronto soccorso: numeri allarmanti
Il nodo principale, come riportato dalla Gazzetta del Sud, resta la grave carenza di personale. Secondo il piano regionale, il Pronto Soccorso vibonese dovrebbe contare su 36 infermieri, ma attualmente in servizio ce ne sono soltanto 21. Ancora più critica la situazione degli OSS: il numero minimo richiesto per garantire un’adeguata assistenza sarebbe 20 operatori, mentre oggi ne risultano appena 8.
A complicare ulteriormente il quadro, sabato scorso sono scadute le mobilità d’urgenza di quattro OSS, trasferiti temporaneamente da altri reparti per far fronte alla crisi. Queste figure non sono state né riconfermate né sostituite, lasciando il Pronto Soccorso con una dotazione organica ridotta al limite.
Turni massacranti e servizi compromessi
Con un personale così esiguo, come denunciato anche dai sindacati nelle scorse settimane, gli operatori sanitari in servizio si trovano costretti a sostenere turni estenuanti, con un forte impatto sulla qualità dell’assistenza ai pazienti. La cronica mancanza di risorse umane è anche la causa principale della mancata attivazione dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI), un servizio fondamentale per quei pazienti che necessitano di monitoraggio senza un ricovero immediato.
Le conseguenze per i pazienti
La carenza di infermieri e OSS comporta un allungamento dei tempi di attesa, un sovraccarico per il personale in prima linea e un rischio crescente per la qualità delle cure erogate. La situazione solleva preoccupazioni non solo tra gli operatori sanitari, ma anche tra i cittadini, sempre più costretti a fare i conti con un sistema sanitario in affanno.