«In occasione del consiglio provinciale del 23 luglio, con all’ordine del giorno finalmente l’approvazione del bilancio di previsione, il presidente dell’amministrazione provinciale Corrado L’Andolina, appellandosi come ogni anno al solo senso di responsabilità, ha esortato i consiglieri provinciali a votare positivamente. Alla luce di tanto i consiglieri Calafati, Lacquaniti e Papa, del gruppo di centro, hanno evidenziato come l’amministrazione L’Andolina sia stata caratterizzata negli anni da una guida solitaria dell’ente, scollata sia dai partiti che lo hanno sostenuto in prima battuta sia dai gruppi consiliari che durante il corso della consiliatura hanno agito sempre con alto senso di responsabilità».
Lo affermano in un comunicato congiunto i consiglieri provinciali Giampiero Calafati, Alessandro Lacquaniti e Cosimo Nicola Papa (Vibo al centro unica).
Un’amministrazione di «annunci e rimorsi»
«Tuttavia nel vuoto – incalzano i consiglieri – sono finiti i tentativi di cercare una condivisione programmatica delle politiche territoriali per tentare di far uscire l’ente dal pantano in cui si trova da anni. Anni in cui la politica è stata mortificata in favore dell’individualismo e della politica dell’uomo solo al comando, anni in cui i partiti sono stati coinvolti solo nei momenti di difficoltà dei numeri e mai, invece, per condividere e cercare soluzioni per le ataviche problematiche del territorio».

Nell’ultimo anno «un’amministrazione fatta solo di annunci, rimorsi e tanta speranza, mentre le strade provinciali affondano, gli interventi strutturali e infrastrutturali sono inesistenti, la programmazione nelle materie di competenza provinciale sono un “copia e incolla” degli anni precedenti. Insomma un’amministrazione segnata da una guida politico-amministrativa più attenta alle apparenze dei tour che alle sorti della nostra provincia».
La richiesta di dimissioni
«In due anni – prosegue la nota – il presidente è passato da una maggioranza di centrodestra, a cui appartiene almeno formalmente, a una maggioranza sostenuta da parte del centrosinistra, creando tra gli elettori e i cittadini ancora più confusione e irritazione».
Da qui la presa di posizione dei consiglieri Lacquaniti, Calafati e Papa che, «pur rispondendo positivamente all’appello del presidente, paventando un voto positivo al bilancio al solo scopo di non arrecare danno ai dipendenti e alle amministrazioni locali, specularmente gli rivolgono lo stesso invito al senso di responsabilità, invitando L’Andolina a rassegnare le dimissioni al termine della seduta, restituendo così la parola agli elettori». Da qui la chiosa: «Attendiamo con trepidazione di capire le reali posizioni dei partiti che finora lo hanno sostenuto con convinzione».
Duro intervento anche del gruppo consiliare Centrodestra per Vibo
Le dimissioni di L’Andolina vengono anche richieste dal gruppo consiliare Centrodestra per Vibo, che in una nota scrive: «L’azione politica del presidente L’Andolina ha ormai esaurito ogni residuo credito di fiducia. Dopo mesi di scelte discutibili, di iniziative incoerenti e di una conduzione politica autoritaria e priva di condivisione, riteniamo sia giunto il momento di voltare pagina e, con il consiglio provinciale di domani, chiudere definitivamente questa stagione. Le tante promesse non mantenute, la totale assenza di dialogo istituzionale e l’emarginazione sistematica del confronto con le forze politiche hanno reso impossibile qualsiasi forma di collaborazione responsabile».
Essendo venuta meno «la fiducia da parte di chi gli ha permesso di ricoprire questo importantissimo e prestigioso incarico politico-istituzionale – continuano i consiglieri di centrodestra – c’è solo un passo da compiere: dimissioni immediate. È questo l’unico modo per consentire all’ente di voltare pagina. La Provincia non può più essere ostaggio di un protagonismo sterile, autoreferenziale e dannoso».
Una «mancata riconoscenza per il sostegno politico»
Ancora più grave è, secondo Centrodestra per Vibo, «la totale mancanza di riconoscenza mostrata dal presidente L’Andolina verso coloro che fanno capo a un partito che lo ha sostenuto prima nella sua elezione, decretandone la vittoria, e poi nei momenti più critici del suo mandato, con senso istituzionale e spirito costruttivo. Il presidente ha dimostrato di non saper apprezzare né meritare il supporto ricevuto, alimentando tensioni invece di consolidare l’unità e il buon governo. E proprio per senso di responsabilità e nell’esclusivo interesse dell’ente e del territorio, fino ad oggi abbiamo continuato a garantire la nostra presenza e il nostro voto favorevole. Ed è ciò che, per quello stesso senso di responsabilità, faremo anche domani per l’approvazione del bilancio. Ma questa è e sarà l’ultima volta».
Da domani, «il presidente dovrà trovarsi un’altra maggioranza. Noi – precisa il centrodestra – non siamo più disponibili a sostenere un percorso che non ci rappresenta e non ci coinvolge. Da questo momento, ogni sua iniziativa dovrà confrontarsi con un’opposizione determinata, coerente e pronta a vigilare con rigore. Domani, per l’ennesima volta, col nostro voto favorevole, dimostreremo la nostra serietà e affidabilità. E auspichiamo vivamente che, almeno una volta, almeno questa volta, il presidente faccia altrettanto con una sola, semplice azione: le dimissioni!».