«Scarsa qualità delle opere realizzate e una palese propensione alla spesa fine a sé stessa, completamente scollegata da una visione di tutela per il territorio», sono queste le recenti critiche che Pasquale Mobrici, capogruppo di opposizione di “Uniti per Ricadi”, ha rivolto alla giunta comunale del primo cittadino Nicola Tripodi.
Il cedimento a Santa Domenica
In particolare, a seguito del cedimento di terreno che è avvenuto a Santa Domenica di Ricadi, nelle immediate vicinanze dell’affaccio Balì, il capogruppo di opposizione ha espresso perplessità e dubbi sulla qualità dell’opera, nonché sui recenti interventi infrastrutturali del Comune di Ricadi. In particolare, secondo quanto denunciato dall’opposizione, le prime piogge autunnali hanno evidenziato le fragilità progettuali del suddetto affaccio. Mobrici, inoltre, ha recentemente formulato una richiesta di accesso agli atti, fatta pervenire al sindaco Tripodi, all’Ufficio Tecnico Comunale, al responsabile unico del procedimento (Rup) e anche al segretario del Comune di Ricadi.
Gli atti richiesti e il testo della lettera di Mobrici
In tal senso, gli atti richiesti sono: Il progetto completo dell’opera, incluse eventuali varianti e autorizzazioni; il contratto e la procedura d’appalto; il certificato di regolare esecuzione e il collaudo; le analisi sui materiali di riempimento e di sottofondo; la completa documentazione di cantiere, dai piani di sicurezza al giornale dei lavori.
Unitamente alla richiesta dei seguenti documenti, Pasquale Mobrici dichiara: «Il Comune di Ricadi sembra privilegiare interventi superficiali che sollevano seri interrogativi sull’efficacia della pianificazione e, soprattutto, sul rispetto dell’identità dei luoghi».
Interrogativi espressi anche per la scuola di Orsigliadi
«Solo qualche giorno fa, – prosegue Mobrici – presso la scuola di Orsigliadi, si è verificato un fatto emblematico della superficialità gestionale: la dimenticanza di prevedere le uscite di emergenza nei locali mensa. Un errore così grossolano ha costretto a successivi lavori di demolizione delle finestre già installate, configurando un palese spreco di risorse pubbliche. Ma i problemi non sono solo di natura tecnica».
Il tema dell’aspetto estetico dei luoghi
Il capogruppo di opposizione si sofferma anche sull’aspetto estetico e stilistico delle opere realizzate. «Il vero grido d’allarme – afferma – riguarda la deturpazione estetica di luoghi di inestimabile valore turistico, un danno causato dalle discutibili scelte dell’amministrazione. Ne è un esempio lampante la pseudo-piazza di Grotticelle, definita da molti uno scempio. In un contesto dove i colori e i materiali dovrebbero celebrare la luce e la cultura del Sud, si è assistito alla sostituzione dei “colori del mediterraneo” con il “grigio delle dolomiti”. Una scelta estetica che ignora la tradizione costruttiva locale e offende il senso del luogo. Questa tendenza ad ignorare l’identità cromatica e materica – prosegue Mobrici – si riflette anche in altri recenti interventi. Dobbiamo essere consapevoli che con gli interventi su Grotticelle, sul promontorio di Capo Vaticano, e a Torre Balì a Santa Domenica, l’amministrazione Tripodi si sta giocando i gioielli più importanti del nostro forziere».
In relazione a questa riflessione, Mobrici rivolge queste tre specifiche domande: «Cosa ne pensa la Soprintendenza di queste scelte estetiche e materiche? Le scelte progettuali che sostituiscono i colori del Mediterraneo con tonalità e materiali alieni al contesto costiero sono state approvate? Come si concilia l’uso del “grigio Dolomiti” con le direttive di salvaguardia del paesaggio e dell’identità cromatica locale?».
L’appello finale della richiesta di accesso agli atti
In conclusione, Pasquale Mobrici lancia un appello e dichiara: «L’amministrazione comunale deve rivedere urgentemente la propria strategia. Deturpare i colori e i materiali mediterranei, è un danno concreto all’immagine turistica e un affronto al patrimonio collettivo. È, a questo punto, imperativo intervenire con forza. Abbiamo il dovere morale di preservare questi luoghi, – aggiunge il capogruppo di “Uniti per Ricadi” – assicurando che l’incuria e la scarsa visione politica non cancellino la nostra identità.Solamente così potremmo restituire alle future generazioni questi inestimabili beni paesaggistici nel modo esatto in cui li abbiamo ricevuti: integri, autentici e vibranti dei colori della nostra terra».
Denunciata anche la mancata manutenzione dell’impianto sportivo di Capo Vaticano
Non meno importante, per il gruppo di opposizione, è anche lo stato attuale dell’impianto sportivo di Capo Vaticano, ubicato presso la frazione di San Nicolò.
A tal proposito, Mobrici denuncia con forza: «Il campo del Capo Vaticano è da sempre un simbolo di unità, un luogo dove generazioni di ragazzi hanno imparato il valore del rispetto, della fatica e del gioco di squadra. Ma oggi quelle stesse famiglie e quei giovani sono costretti a fare i conti con strutture fatiscenti e con l’indifferenza di chi, per cinque anni, ha preferito voltarsi dall’altra parte. Sul piatto potrebbe ballare il futuro stesso del Capo Vaticano, il quale si ritrova a fare i conti ad ogni allenamento con bagni e spogliatoi giudicati indecenti da molti, con spalti non a norma e con cancelli cadenti».



































