«Durante l’ultimo consiglio comunale del 31 luglio, nel pieno della discussione sull’assestamento di bilancio, è emersa (quasi come un inciso) una notizia tutt’altro che secondaria: la giunta ha approvato, nel chiuso delle stanze, il progetto esecutivo di rigenerazione urbana del centro di Parghelia. Un atto importante, certo, ma comunicato senza trasparenza né condivisione, smentendo apertamente quel cosiddetto “modello Parghelia” di partecipazione di cui il sindaco Landro si è più volte vantato».
Ad affermarlo in un comunicato stampa è il gruppo consiliare di opposizione Guardare al futuro di Parghelia.
«La realtà, purtroppo, è ben nota a chi vive qui: trasparenza e Antonio Landro non vanno nella stessa frase. L’informazione viene vista come ingerenza, il coinvolgimento come minaccia. Lo sanno bene anche alcuni consiglieri di maggioranza, talvolta pronti a sollevare dubbi, salvo poi tacere sotto la spinta di qualche “magica mano” che li richiama all’ordine».
La cronistoria: dal «progetto imposto» al «confronto aperto»
«Abbiamo recuperato – sostengono i consiglieri – tutte le fasi del progetto, e riteniamo doveroso restituire ai cittadini una cronistoria chiara e documentata»:
- 7 febbraio 2025: «Il sindaco presenta un progetto che prevedeva la completa rimozione delle basole in granito storico, cancellando di fatto l’identità urbana del centro; il nostro gruppo consiliare solleva le prime critiche e propone pubblicamente un incontro di confronto con la cittadinanza, vista anche la totale assenza di coinvolgimento istituzionale; intanto, alcuni cittadini iniziano a fare pressioni sulla maggioranza, portando anche istanze personali e lamentando apertamente lo scempio che si stava per compiere»;
- 29 marzo 2025: «Organizziamo un primo evento pubblico con il notevole contributo dell’associazione Italia Nostra; l’incontro registra una bocciatura netta del progetto da parte dei cittadini»;
- 13 aprile 2025: «Secondo incontro, promosso dal Centro Studi con il patrocinio dell’amministrazione, nel tentativo di recuperare il consenso; anche qui, però, emergono nuove critiche e sospetti, in particolare sulla destinazione dei cordoli che il sindaco aveva annunciato di voler numerare e rimuovere, senza mai chiarire dove sarebbero stati collocati».
Nel frattempo, «tre consiglieri di maggioranza (i Vallone), sotto pressione e in un raro momento di lucidità politica, prendono la parola e si dissociano pubblicamente dal progetto e dall’operato della giunta. Erano stati annunciati altri due incontri sul tema, con l’obiettivo dichiarato di far partecipare la cittadinanza alle fasi progettuali. Ma, visto il successo di partecipazione e le critiche emerse dai cittadini (accompagnate da una crisi politica interna alla maggioranza), Landro si è ben guardato dal proseguire nel percorso democratico».

La «svolta parziale», con «un nuovo progetto e una nuova occasione»
«A seguito del secondo incontro – continua la nota -, l’amministrazione abbandona ogni percorso partecipativo e riformula radicalmente il progetto iniziale, avvicinandosi a una soluzione più equilibrata e in linea con le proposte avanzate dal nostro gruppo consiliare. Il nuovo progetto prevede tre isole pedonali e un prolungamento della pavimentazione lungo tutto il corso principale (noi e i cittadini avremmo preferito anche un intervento di riqualificazione su Via Michele Bianchi). Pur non conoscendone ancora tutti i dettagli tecnici, possiamo affermare che questa versione, se opportunamente condivisa, potrebbe anche rappresentare un buon compromesso, distante anni luce dall’idea iniziale, sostenuta solo dalla giunta e dall’architetto Calzona (responsabile del Museo della memoria in Parghelia)».
«Nessun protagonismo, solo bene comune»
«Il nostro obiettivo – dichiara Guardare al futuro – è sempre stato uno: difendere l’identità storica di Parghelia e migliorare la qualità urbana, con un progetto partecipato, concreto e rispettoso. Non cerchiamo vetrine. Non ci interessano bandiere politiche. Vogliamo che l’opera si realizzi, ma che lo si faccia bene. E con tutti. Continueremo a seguire con attenzione ogni fase, affinché il progetto venga portato avanti in modo celere e in linea con i desideri espressi dalla cittadinanza».
L’appello: «Confronto e chiarezza fino in fondo»
«Chiediamo pubblicamente – sottolinea il gruppo di opposizione – che venga convocato un nuovo incontro pubblico, promosso dall’amministrazione o dal Centro Studi, per presentare ufficialmente il progetto esecutivo (coinvolgendo anche i progettisti della Labics) e permettere a tutto il Consiglio e alla cittadinanza di conoscere, comprendere e partecipare. Non si tratta di avere ragione o torto. Si tratta di rispetto: rispetto per Parghelia, per i cittadini, per la memoria collettiva».
Conclude il testo: «Abbiamo dimostrato che l’arroganza del potere può essere scardinata. Abbiamo dimostrato che la voce dei cittadini può prevalere. Ora dimostriamo che il dialogo, se avviato, va portato fino in fondo. Perché un progetto pubblico non può nascere nel silenzio. E non può realizzarsi nell’ombra».