Nel costante appello rivolto a coinvolgere tutti i cittadini a difendere tutto ciò che appartiene alla difesa della dignità delle radici di Vibo Valentia e dintorni, riflettendo sulla realtà attuale, l’associazione “Ali di Vibonesità” continua a porsi con «sempre maggiore consapevolezza la problematica inerente» il “critico stato di salute” del sistema sanitario vibonese.

Il Vibonese con un solo consigliere regionale eletto
«Le recenti elezioni per il rinnovo del consiglio regionale – è scritto in una nota del sodalizio -, che hanno menomato enormemente la rappresentanza politica vibonese a Palazzo Campanella, facendo registrare l’unico e consistente successo del consigliere Vito Pitaro ( il suo, come si sa è un ritorno), impongono un serio esame di coscienza volto a favorire una svolta capace di aiutare i cittadini vibonesi a recuperare il più coinvolgente e pieno senso della fiducia verso la politica».

«Occhiuto riveda i reali bisogni del Vibonese»
Un obiettivo – si legge nel comunicato – che «parte dalla opportunità di riconsiderare quello che è stato fino ad oggi il rapporto tra politica regionale e politica locale, attivando un inderogabile cambio di rotta che non può non passare dalla utilità di invitare il presidente Roberto Occhiuto a rivedere ancor meglio l’atteggiamento nei confronti dei reali bisogni del territorio vibonese. Svolta che non può prescindere dalla certezza di assicurare, alla vigilia di importanti nomine, la presenza di un “garante della nuova giunta” capace di far sostenere dall’esecutivo regionale la richiesta mezzi ed interventi che rispondano alla gravità della condizione in cui versa la comunità».

«Città e territorio nell’isolamento: all’Asp chiami un giovane manager vibonese»
A parere del direttivo dell’associazione del capoluogo appare decisamente «inutile negarlo»: la città e il territorio – viene denunciato dal direttivo – «soffrono ogni giorno di più i postumi dell’isolamento e la sanità, purtroppo, resta la grande ammalata. Per tutto può essere richiesto un sacrificio ma non certamente per la sanità e, tra l’altro, l’invito a Roberto Occhiuto di affidare la guida dell’Asp di Vibo Valentia ad un manager vibonese, è diventata una priorità imprescindibile. Finita l’epoca dei generali e dei prefetti e di quanti hanno, fino ad oggi, fallito nel piano di recupero della “normalità “, è auspicabile che immagini di chiamare alla guida degli uffici di Palazzo ex Inam ad un giovane manager vibonese che offra sicure garanzie di ripresa del sistema».

«Serve conoscere bene la realità locale»
Dunque, «è inevitabile non pensare ad un direttore generale vibonese che conosce bene la realtà e la condizione di assoluta precarietà esistente e non affidarsi ad un esterno che impiega sei mesi, almeno, per capire dove sta seduto. Roberto Occhiuto sa che se c’è un settore della vita pubblica quotidiana che non può aspettare questo è quello della sanità. Non sono più tollerabili errori di sorta. Fuori dalla porta gli interessi di appartenenza. I cittadini vibonesi – chiude la nota di Ali di Vibonesità – hanno bisogno di capire meglio, subito, se e come nel preannunciato nuovo modello della sanità c’è la possibilità di affrontare e superare l’attuale emergenza».
































