La sanità vibonese vive un momento storico molto delicato, visti gli ultimi avvenimenti. «Al peggio non c’è mai fine!»: così il gruppo territoriale di Più Europa descrive la drammatica situazione della sanità nella provincia di Vibo Valentia. In un documento che denuncia la gravità della crisi, Più Europa sottolinea come i recenti disservizi abbiano messo in ginocchio il sistema sanitario locale, con episodi clamorosi come la chiusura temporanea del reparto di Medicina Generale all’ospedale “Jazzolino” e interi reparti lasciati nelle mani di pochissimi operatori.
La situazione è ulteriormente peggiorata con la decisione di non confermare decine di contratti precari per infermieri e operatori sociosanitari, nonostante le garanzie fornite già a settembre dalla terna commissariale. «Avevano assicurato proroghe per il personale, ma tutto è stato disatteso. Ci troviamo con un sistema sanitario incapace di garantire persino i livelli minimi di assistenza», afferma il gruppo.
Tagli e disillusioni
Secondo Più Europa, le politiche di risanamento adottate negli ultimi anni hanno fallito, riducendo la sanità calabrese, e in particolare quella vibonese, a un sistema sull’orlo del collasso. «Tagliare! Questo sembra essere l’unico rimedio che viene proposto da anni per riportare la sanità in carreggiata, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: cittadini costretti a cercare cure altrove e un sistema sanitario pubblico sempre più debole».
Non sono mancate nemmeno le difficoltà per i medici cubani, chiamati a coprire le gravi carenze di personale. «Li ringraziamo per il loro impegno e per aver avuto il coraggio di venire in una regione dalla quale tutti vogliono scappare. Ma è inaccettabile che abbiano dovuto affrontare ostacoli come la barriera linguistica e la mancanza di un contesto organizzato», sottolinea Più Europa.
L’appello ai sindaci per salvare la sanità vibonese
Di fronte a questa situazione, Più Europa ritiene indispensabile un’azione immediata da parte dei sindaci, che rappresentano le massime autorità sanitarie sul territorio. «È necessario che i primi cittadini pretendano garanzie chiare per la tutela del diritto alla salute. Se non saranno ascoltati, chiediamo che presentino le loro dimissioni durante la prossima conferenza dei sindaci sulla sanità, in segno di protesta contro chi non è in grado di governare un problema essenziale per la vita di tutti».
L’obiettivo, secondo Più Europa, è mobilitare istituzioni, associazioni e cittadini per contrastare l’ennesimo depauperamento delle risorse e avviare una soluzione che riporti la sanità calabrese e vibonese su un binario di normalità.
Una situazione insostenibile
Il documento si chiude con un invito forte e chiaro: «È ora di dire basta. Non possiamo più tollerare un sistema sanitario che non garantisce neanche i diritti fondamentali. Serve un intervento urgente e deciso prima che sia troppo tardi».
I cittadini vibonesi attendono risposte concrete, ma il futuro della sanità locale dipenderà dalla capacità delle istituzioni di agire in maniera coesa e determinata per affrontare questa emergenza senza precedenti.