Lasciare la propria casa, i propri affetti, e persino una carriera già tracciata per inseguire un sogno. È questo il coraggio che ha guidato Sara Sorrenti, in arte Sarafine, artista calabrese originaria di Vibo Valentia oggi sulla cresta dell’onda dopo la vittoria a X Factor 2023. Un successo costruito passo dopo passo, che affonda le radici in un viaggio interiore ed esteriore lungo e spesso doloroso, ma che l’ha condotta a fare finalmente della musica la sua casa.
Una scelta di libertà: dal Sud Italia a Londra, passando per Bruxelles
Sarafine parte dalla Calabria con una laurea in Economia Aziendale e il bisogno profondo di dimostrare a sé stessa di potercela fare, anche a costo di affrontare «il periodo più sofferente della mia vita». Londra prima, poi Bruxelles: non mete da cartolina, ma palcoscenici dell’anima, dove Sara si confronta con la solitudine più dura, con il silenzio e l’incomprensione, fino a sperimentare una «chiusura totale nei confronti della società».
Ma è proprio in quella frattura esistenziale che nasce l’artista. È lì che Sarafine comincia a raccogliere i pezzi di sé per trasformarli in musica.
“Un trauma è per sempre”: la musica come guarigione
Nel dicembre 2024 esce il suo primo EP, “Un trauma è per sempre”, un progetto profondamente personale, nato quasi per osmosi dal vissuto. «Il titolo – spiega – è stato dedotto dal concept, che a sua volta ho dedotto dalla scrittura dei brani. Non sapevo cosa stavo andando a scrivere». Il risultato è un racconto autentico, crudo, intriso di rabbia, introspezione e accettazione, anche di sentimenti scomodi, quelli che la società spesso reprime.
Centrale, nel disco, è il «trauma supremo»: il desiderio di fare musica in un contesto familiare e culturale dove la felicità è legata al pragmatismo e all’utile materiale. Una lotta interiore che ha segnato la sua crescita e che oggi diventa motore creativo.
Un’identità musicale libera e sperimentale
Difficile incasellare Sarafine in un solo genere. Cantautrice, musicista, dj, la sua musica è un mix fluido di dance, techno e ritmi latinoamericani, come dimostra il brano “La Regina della Macarena”. Scelte sonore che sembrano fuori contesto, ma che si rivelano funzionali al messaggio. «Le mie canzoni sono piccole favole, e ogni favola ha bisogno della sua colonna sonora giusta», afferma all’Ansa.
Una carriera che si costruisce sul palco
Dopo la vittoria a X Factor, molti si aspettavano una produzione immediata. Lei invece ha scelto di prendersi un anno intero per fare le cose a modo suo. Una decisione che il pubblico ha premiato, riempiendo le date del suo primo tour in giro per l’Italia. E le sorprese non sono finite: nuove date estive in arrivo e un tour invernale in fase di programmazione.
Il futuro di Sarafine? Solo autenticità
Sarafine oggi si racconta dal Padiglione Italia di Expo 2025 a Osaka, simbolo del riconoscimento internazionale che sta ricevendo. Ma resta con i piedi per terra, fedele a sé stessa e lontana da ogni meccanismo di aspettativa: «Se vado sul palco e non c’è nessuno, io sono gasata lo stesso e canto».
Perché il suo percorso, dice, non risponde più a logiche esterne, ma solo a un bisogno profondo: fare ciò che la fa stare bene. E in un mondo musicale che, secondo lei, ha sempre più fame di autenticità e anima, Sarafine rappresenta una voce nuova, vera e necessaria.