Nuovi sviluppi nell’inchiesta sul Sistema Bibliotecario Vibonese (SBV): la Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone. Si tratta dell’ex direttore Gilberto Floriani, dei i suoi tre figli Emilio, Gabriele e Giuseppe, e dell’ex direttrice amministrativa Valentina Amaddeo, oggi in servizio presso il Comune di Vibo.
Tutti compariranno il 21 maggio 2025 davanti al giudice per l’udienza preliminare (GUP) per difendersi dall’accusa di peculato. Sarà il magistrato a decidere se avviare o meno il processo.
Inchiesta sul SBV: incarichi e fondi pubblici nel mirino della Procura
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e condotta da Carabinieri e Polizia municipale, ha fatto emergere gravi irregolarità nella gestione dell’ente culturale. Al centro dell’inchiesta vi sono presunti incarichi conferiti ai figli di Floriani, con compensi complessivi superiori a 140.000 euro, e fondi pubblici utilizzati per finalità non istituzionali.
Secondo le accuse, Floriani e Amaddeo, già destinatari in passato di misure cautelari (successivamente annullate), avrebbero operato “una gestione personalistica e opaca dell’ente, eludendo la normativa sul pubblico impiego”.
Uno dei punti chiave dell’inchiesta riguarda la gestione dei bilanci del Sistema Bibliotecario Vibonese. Gli investigatori avrebbero accertato che i documenti contabili non sono mai stati sottoposti a un Revisore dei Conti, figura obbligatoria ma mai nominata. Le anomalie contabili rilevate avrebbero permesso la “manipolazione” delle informative economico-finanziarie, fornendo “una rappresentazione falsata della situazione reale dell’ente”.
La conseguenza di questa presunta mala gestione è un dissesto economico quantificato in circa 700.000 euro.
Il conflitto di interesse e la decisione del Comune di Vibo Valentia
Le accuse mosse a Gilberto Floriani si concentrano sul conferimento diretto di incarichi ai figli, “in palese conflitto di interesse”, per un totale di 230mila euro sottoposti a sequestro. Tali incarichi sarebbero stati assegnati senza procedure pubbliche e con compensi sproporzionati rispetto a quelli di altri collaboratori, configurando un possibile illecito utilizzo di risorse pubbliche.
Nel giugno 2024, il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto i ricorsi della difesa, revocando gli arresti domiciliari a carico di Floriani e Amaddeo. Tuttavia, la Procura ha proseguito l’inchiesta, ora conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione dell’udienza preliminare.
Il Comune di Vibo Valentia ha deliberato, il 1° aprile 2025, di costituirsi parte civile nell’eventuale processo, incaricando l’avvocato Maristella Paolì. La decisione è motivata dal fatto che il Comune ritiene di essere parte lesa, sia patrimonialmente che moralmente, dalle condotte contestate agli imputati. L’obiettivo è “garantire la tutela degli interessi pubblici e ottenere un risarcimento dei danni subiti”.