Di vini calabresi negli ultimi anni si sta parlando: una riscoperta, in una regione per troppo tempo pavida e addormentata nel settore. Giovanissimi imprenditori hanno creato aziende vinicole di successo, con laboriosità e capacità di innovazione. E oggi ci ritroviamo a parlarne sempre più spesso e con crescente orgoglio. I buoni vini si possono fare anche in Calabria e portare in giro per il mondo, ce lo stanno testimoniando molti imprenditori.
La Calabria a Slow Wine
Al prossimo Slow Wine Fair, evento che si terrà a Bologna nel weekend, la Calabria sarà presente con uno spazio dedicato e tre giornate ricche. Si tratta dell’unica manifestazione internazionale dedicata al buon vino. In degustazione vini provenienti da una viticoltura sostenibile, rispettosa della biodiversità e dei territori. Si potranno assaggiare 5.000 etichette e ce ne saranno anche calabresi.
Un grande lavoro
Abbiamo sentito in merito la viticoltrice vibonese Rosa Comerci, a capo di una azienda di vini, che sarà presente alla tre giorni: «Partecipiamo a Slow Wine sin dal suo esordio in Italia, le cantine calabresi si potevano contare, letteralmente, sulle dita di una mano. E finalmente, per il 2025 avremo, invece, un notevole contributo delle nostre aziende, grazie al lavoro che c’è stato dietro nella guida di Slow Wine. Alessandra Molinaro, coordinatrice di Slow Wine per la Calabria, con determinazione ha voluto che la guida riconoscesse i vini calabresi e sono così entrate diverse aziende. Le dobbiamo dare un importante merito. La nostra terra è ricca di artigiani del vino. Inoltre, la Regione Calabria, quest’anno, ha finanziato la fiera, prendendosi uno spazio. Aspetto importante, poiché consentirà a molte più aziende di partecipare, una vera opportunità». Notizia che ci conforta, perché di ottimismo il mercato calabrese ha bisogno.