«Strada provinciale numero 11, Vibo Valentia-Portosalvo. Tredici chilometri da percorrere in poco meno di venti minuti. Noi automobilisti locali la percorriamo, come si suol dire, “ad occhio”. Conosciamo curve e controcurve, avvallamenti, strettoie, canne al vento, attraversamenti. Non facciamo più caso ai pericoli incombenti che si possono presentare in ogni momento, soprattutto lungo tutto l’abitato di Triparni, sprovvisto di segnaletica, orizzontale e verticale, di non semplice attraversamento per gli ignari pedoni, senza dossi e senza i minimi requisiti di sicurezza. Di notte, poi, è una vera e propria avventura. Si procede alla cieca, a trenta all’ora, sino a quelle due rotatorie, al termine del tratto e all’innesto con la strada provinciale 522, vere e proprie vergogne, la cui incuria si sostanzia con la superficialità, l’incapacità, di intere generazioni di amministratori provinciali che si sono succedute nel tempo». A parlare denuncia Franco Tigani, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, nonché già consigliere provinciale di opposizione a Palazzo ex Enel.
«Certo – aggiunge l’interessato – una citazione a parte, per massimo demerito, la merita quel ministro Del Rio, che una quindicina di anni fa, folgorato anche lui dalla foga giustizialista e manettara dei cinquestelle, varò la famosa legge che porta il suo nome e che ha ridotto le Provincie in un mostro istituzionale, nel nome della riduzione della spesa pubblica a tutti i costi, lasciando i mille chilometri della viabilità provinciale nel completo abbandono. E però non è pensabile che un intero consiglio provinciale (per quello che può valere), un presidente, un apparato burocratico, che conta figure di indiscussa esperienza e capacità, non si rendano conto o fanno finta di non rendersi conto che, a parte le ristrettezze di bilancio, devono dare risposte, devono proporre soluzioni, non possono, inopinatamente, sottrarsi alle responsabilità, non solo politiche, sottese ai ruoli che ciascuno ricopre. Ci aspettiamo soluzioni concrete a breve», chiude perentorio Tigani.
