«Abbiamo appreso oggi dalla stampa dell’intervento della Procura di Vibo Valentia, che ha aperto un fascicolo relativo al problema del torrente Sant’Anna con il verosimile intento di verificare se vi siano, in ordine ad un presunto inquinamento ambientale a Bivona, specifiche responsabilità penalmente rilevanti. Ancora una volta, sul nostro territorio, ci dobbiamo affidare all’eccellente lavoro dell’autorità giudiziaria, che inevitabilmente deve andare ad occupare lo spazio che spetterebbe alla politica ed in particolare all’amministrazione comunale, incapace di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini».
È quanto si legge in una nota stampa firmata congiuntamente da due esponenti del partito Unione di centro: Claudia Gioia (segretaria cittadina) e Francesco Fusca (responsabile organizzativo cittadino).
«Sono mesi che ci battiamo con forza per tentare di spingere l’amministrazione per tempo ad adottare le misure idonee a scongiurare lo sversamento del Sant’Anna e del fosso Antonucci in mare, anche attraverso ordini del giorno ed interrogazioni portati da Claudia Gioia in consiglio comunale, ma che non hanno mai trovato un riscontro concreto da parte del sindaco, che si è limitato ad offrire garanzie a cui non ha fatto seguito alcuna azione concreta, tanto che gli sversamenti sono ancora attuali per come dimostrato da tutti i media locali».

«Danno ambientale e compromissione della stagione turistica»
«Il risultato – secondo l’Udc – è stato la compromissione dell’ennesima stagione estiva per tutta la zona costiera del comune di Vibo, posto che qualsivoglia soluzione andrà ad essere adottata è fuori tempo massimo, essendosi già consolidata l’idea di un mare inquinato e di un danno ambientale che ha compromesso l’ecosistema.
È fondamentale evidenziare come l’attenzione che stiamo manifestando sul tema in discussione nasce dalla profonda convinzione che Bivona e Vibo Marina sono considerate purtroppo, dalla gran parte della politica vibonese, dei territori di serie B, e come tali non contemplati nell’agenda amministrativa del Comune».

«Economia turistica a rischio»
«Si stenta a comprendere – concludono Gioia e Fusca – che l’economia di un intero territorio passa attraverso il settore maggiormente redditizio sotto il profilo economico, rappresentato dal turismo; settore, questo, che non potrà mai decollare se non si pongono Bivona e Vibo Marina al centro dell’agenda amministrativa, attivando senza indugio quanto necessario per la risoluzione dei problemi ambientali, primi fra tutti gli sversamenti dei liquami in mare e i depositi costieri.
Ci auguriamo che l’iniziativa della Procura possa produrre effetti positivi e che il Comune, in virtù di tale iniziativa, si adoperi per fermare il Sant’Anna ed il fosso Antoniucci».