In vista dei festeggiamenti della Madonna della Romania, previsti per il mese di settembre a Tropea, l’artista e iconografa Michela Ferrara ha prodotto un prezioso e speciale quadro in cui è raffigurata la patrona della Perla del Tirreno. Infatti, anche per quest’anno, l’artista è stata scelta dal “Comitato Civico Festeggiamenti Madonna di Romania” per la creazione di un’opera che è anche un’espressione rinnovata di fede. Quella stessa fede che Michela esprime in ogni sua creazione come un dono autentico e divino. Il dipinto è stato eseguito su una tela 40 x 50 cm, mediante l’uso di colori acrilici, di decori in rilievo e di un originale effetto anticato. L’opera è stata scelta come primo premio della riffa e, come da tradizione, l’estrazione sarà prevista per la festa finale del 9 settembre. Abbiamo dato voce alle parole e all’emozione che Michela ha provato nel far nascere questo lavoro. Riportiamo qui in basso l’intervista che ci ha gentilmente concesso.
Che emozioni hai provato nel raffigurare nuovamente la Madonna della Romania?
«Per me è stato un grande onore poter dipingere questo quadro, ma soprattutto un momento di reale e grande fede con una preghiera di intercessione per chi la riceverà. So bene cosa anima un cuore che si rivolge al suo sguardo materno, restando in cerca di aiuto, di consolazione, di speranza, di affidamento, di grazia, di sostegno e guarigione. A lei si affida ogni cosa con fede e devozione».
Desideri ringraziare in particolare qualcuno per questa esperienza artistica e di fede?
«La Madonna di Romania non è solo un simbolo religioso, ma rappresenta il cuore pulsante di Tropea che, da sempre, unisce la storia e la fede di questo territorio. Infatti, c’è una forte devozione popolare nei confronti di questa icona mariana. Lei è la madre di tutti i tropeani e non solo. Per questo motivo, il Comitato Civico Festeggiamenti Madonna di Romania, ogni anno realizza una riffa e mette come primo premio, proprio il quadro della Madonna. A tal proposito, voglio ringraziare il presidente Nazzareno Vavalà che, per cinque anni di fila, mi ha scelto come artista per la realizzazione di tale opera».

Ogniqualvolta inizi a creare un’opera che ti mette in connessione con Gesù, cosa accade?
«Nel momento in cui metto mano al quadro, inizio per prima cosa a pregare. Prego, innanzitutto, che le mie mani siano guidate dall’amore e poi segue una grande preghiera di intercessione, affinché la Madonna arrivi dove c’è più bisogno e diventi presenza viva di benedizione e di protezione nella casa da Lei scelta. Tutto questo, viene naturale perché le icone non sono semplicemente dei dipinti, esse sono presenza viva del soggetto raffigurato».
Quale tecnica artistica e quali elementi decorativi hai scelto per realizzare l’opera?
«Nel caso specifico della Madonna di Romania si tratta di un’icona bizantina che è dipinta su legno di cedro. Un legno celebre nella Bibbia per il suo profumo e per la sua incorruttibilità. Essendo io un’iconografa, solitamente riproduco icone e dipingo con la tempera all’uovo. Ma anche con pigmenti naturali e minerali su legno di tiglio, utilizzando inoltre oro vero. In questo caso, trattandosi di una tela dipinta con colori acrilici, ho cercato di realizzare un’opera quanto più vicina all’originale. E ho studiato delle tecniche che mi aiutassero a tale scopo. Per riprodurre la decorazione in rilievo, presente nel nimbo della Madonna e del bambino Gesù, ho eseguito la tecnica di gessatura che è chiamata “ammanitura”. Si tratta di una mistura di gesso di Bologna e colla di coniglio che in genere si usa per preparare la superficie a ricevere a foglia oro. Una volta ottenuto il giusto rilievo, ho dipinto con dei colori acrilici. Solitamente le icone nel tempo si scuriscono anche per via dell’incenso che viene acceso dinnanzi a loro. Per dare tale effetto ho usato la tecnica decorativa dell’anticatura. Procedendo poi con la pittura acrilica ho terminato il quadro. Alcuni passaggi, tra l’altro, richiedono davvero molta pazienza e amore. Bisogna saper aspettare i tempi giusti e non avere fretta».
Cosa ti gratifica maggiormente nel portare avanti questo percorso di arte e di fede?
«Queste sono vere e proprie occasioni per me per interagire con la Madonna. A Lei chiedo costantemente di saper usare il mio tempo senza sprecarlo e, soprattutto, che l’opera delle mie mani lasci una traccia della Sua grazia per parlare agli altri. E, al tempo stesso, che ogni difetto parli a me stessa. Per me, non è solo pittura o solo arte. È un rapporto “a tu per tu” che poi sfocia in benedizione per altri cuori. Questo dà senso e gratificazione a ciò che faccio».