In un’epoca in cui il turismo affronta sfide complesse legate alla destagionalizzazione, alla sostenibilità e alla valorizzazione delle esperienze locali, arriva da Tropea un messaggio chiaro e controcorrente: abbassare drasticamente i prezzi a ridosso dell’arrivo dei turisti non è una soluzione, ma un rischio per il futuro della destinazione.
A lanciare l’allarme è l’Associazione Albergatori di Tropea (Asalt), guidata dal presidente Massimo Vasinton, che attraverso un post pubblicato sui social ha aperto una riflessione tanto lucida quanto urgente: «Ridurre i prezzi per riempire le stanze last minute – si legge – non sempre rappresenta una strategia efficace. In una realtà come la nostra, dove il valore percepito gioca un ruolo centrale, svalutare l’offerta significa compromettere l’identità e la reputazione della destinazione».
Responsabilità collettiva
Il messaggio va ben oltre una semplice nota di settore: è un invito alla responsabilità collettiva. In un territorio che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita turistica costante, il rischio ora è quello di alimentare una concorrenza al ribasso che danneggia tutti, compromettendo l’equilibrio tra domanda e offerta e minando la qualità complessiva dell’esperienza turistica.
Tropea palcoscenico importante
«Tropea è molto più di una cartolina: è un palcoscenico importante per chi cerca bellezza, autenticità e accoglienza. Ma se ci limitiamo a rincorrere l’occupazione a ogni costo, rinunciamo a costruire valore nel medio-lungo periodo», continua il comunicato di Asalt.
Appello per una visione più ampia
Secondo l’associazione, quando la domanda manca, non è il prezzo l’unico strumento da manovrare. Serve una visione più ampia, basata su quattro pilastri fondamentali: qualità dell’offerta, comunicazione strategica, collaborazione tra operatori e investimenti mirati. Solo così, sottolineano, si può costruire un modello di turismo solido, durevole e competitivo. Il richiamo finale è un invito al dialogo tra operatori, istituzioni e comunità locale: «Il valore del nostro lavoro è anche il valore della nostra destinazione».
In un contesto in cui molte località italiane stanno cercando di ripensare il proprio futuro turistico, il messaggio che arriva da Tropea potrebbe diventare un esempio virtuoso. Perché difendere il prezzo non significa fare ostruzionismo, ma difendere un’identità e un progetto di sviluppo che guarda oltre il breve termine.