«Cari pazienti, colleghi, collaboratori e amici, il prossimo 1° luglio, dopo 43 anni di attività medica, sarà per me il giorno in cui saluterò ufficialmente la professione che ha rappresentato con tutto il suo carico di responsabilità, passione e umanità, il fulcro della gran parte della mia vita adulta. È difficile riassumere in poche righe cosa significhi voltarsi indietro e guardare a questo lungo cammino. Sono stati anni intensi, ricchi di sfide ma anche di incontri preziosi, di legami sinceri, tutti momenti che porterò sempre con me».
Questo l’inizio della lettera di saluto che il dottore Giuseppe Borello di Vibo Valentia ha scritto in vista dell’imminente pensionamento.
«Grazie ai pazienti per la fiducia. Ai colleghi per la stima»
«Ai miei pazienti – prosegue il professionista -, che ho avuto l’onore di accompagnare nella salute e nella malattia, va il mio più sentito ringraziamento per la fiducia, per i sorrisi nei momenti leggeri e per la dignità con cui abbiamo affrontato quelli più duri. Non so più quanti ho visitato e curato ma indelebile resta il ricordo di chi non ho potuto o saputo aiutare. Ai colleghi con cui ho condiviso diagnosi, confronti, idee e silenzi, va la mia stima ed il mio affetto».
Lo studio medico San Giuseppe Moscati
Detto questo, Borello ricorda che propri «con loro è nata la più significativa realtà sanitaria territoriale della nostra provincia: lo studio medico San Giuseppe Moscati. Insieme abbiamo lavorato fianco a fianco in un mondo in continua evoluzione, ma con cuore sempre sincero: quello dell’ascolto e della cura. Al personale di studio, preziosa ed indispensabile mia risorsa, fondamentale per il buon funzionamento di ogni giornata, il mio grazie più sincero per la professionalità, la pazienza e l’umanità con cui avete gestito persone e problemi, spesso anche prima di me».
«Lascio con gratitudine»
Un pensiero, il medico vibonese lo rivolge anche agli informatori scientifici, che – sottolinea – «nel corso degli anni hanno saputo affiancarmi con estrema professionalità, rispetto, aggiornamenti preziosi e talvolta anche con un caffè condiviso e una chiacchierata distensiva tra mille appuntamenti. Lascio dunque questa fase della mia vita con gratitudine, sperando di aver saputo trasmettere alle decine di giovani colleghi a cui ho fatto da tutor quanto in questi anni ho appreso, portando con me tutto ciò che da loro ho imparato. Curare è un atto medico, prendersi cura è un atto di umanità e d’amore. È per questo che, anche se ancora non so con esattezza cosa mi riserverà il futuro, so che continuerò a osservare il mondo con occhi di medico e con il cuore aperto al prossimo. Un grande abbraccio a ciascuno di voi e… buona vita! Dottore Giuseppe Borello. Medico, sempre». Chiude la lettera.