Una petizione online per salvare le antiche basole di via Luigi Razza. È quella lanciata dal vicepresidente della sezione di Vibo Valentia di Italia Nostra Alessandro Caruso Frezza. Una raccolta firme, insomma, partita ieri per tentare di bloccare quanto sta accadendo nella via del centro storico del capoluogo interessata da significativi lavori di riqualificazione proprio dell’antico selciato.

Antichissima pavimentazione
«A Vibo Valentia, in Calabria, – si legge nel testo della petizione -, vi è un’antichissima pavimentazione di basole e di pietre del cosiddetto granito delle Serre Calabresi, tagliate e levigate a mano e poi poste in opera dagli artigiani di almeno tre secoli fa (anno 1700 circa). A quell’epoca, quella pavimentazione tanto fu ben messa a regola d’arte che è rimasta intatta fino ad oggi. E’ infatti in ottime condizioni di conservazione. E’ uno dei beni storico-culturali che, nella sua semplicità, rappresenta e testimonia la grandezza dell’antica Vibo Valentia, quando ancora si chiamava Monteleone, nonché l’abilità di quanti vi lavorarono e vollero che quella pavimentazione venisse in essere».
«Distrutto un piccolo tratto»
Qualche giorno fa (il 20 gennaio) – viene ricordato sempre nella petizione -, «un primo piccolo iniziale tratto è stato distrutto, perché una ruspa, su delibera del Comune di Vibo Valentia, ha iniziato a graffiarne e a levarne le basole e le pietre, basole e pietre poi accumulate, indistintamente, come se fossero pezzi di pietra senza alcun valore e significato. Se ciò accadesse per tutta l’estensione e la lunghezza della via (quella che va da Corso Vittorio Emanuele III a Piazza delle Erbe), quell’antica pavimentazione non ci sarebbe più».
Anche se si ricollocassero nuovamente tutte quelle pietre e basole, fa presente Caruso Frezza, «quell’antica pavimentazione non ci sarebbe più, perché in ogni caso il suo valore immateriale, evocativo storico-culturale, sarebbe stato già distrutto per sempre. Così come il suo stesso valore materiale, perché non sarebbero più basole e pietre ed orditura poste lì da almeno tre secoli fa. Ecco come si distrugge un bene storico-culturale: trasformandolo in un mero bene materiale dell’anno 2025».
«Quale la ragione di tutto ciò? Nessuna»
La pavimentazione – ricorda sempre il vicepresidente di Italia Nostra – «è in perfette condizioni di conservazione, sarebbe bastato e basterebbe solo allivellare meno di una decina di basole, che risultano un po’ affossate. Nessuna problematica presentano poi i sottoservizi, i quali, in ogni caso, essendo solo a latere della pavimentazione, non avrebbero mai potuto e dovuto richiedere che si progettasse – come invece è stato progettato – lo svellimento totale di essa».
Grazie alle proteste di alcuni cittadini, «ad oggi i lavori sembrano essersi momentaneamente fermati. Ma i lavori in corso e quel progetto deliberato (inutile, se messo a confronto con l’incommensurabile valore immateriale che andrà a distruggere) vanno revocati nella loro interezza. E’ necessario, però, che il numero maggiore possibile di persone appoggi questa richiesta e, firmando la petizione, dica coralmente e con forza: “Quello svellimento non s’ha da fare, né ora, né mai più!”. Cittadini di tutta Vibo, di tutta Europa e di tutto il mondo, aiutateci a conservare e salvare l’antica via Luigi Razza e con essa – chiude Caruso Frezza – l’intero centro storico di Vibo Valentia».