In nome della tutela del verde urbano e di ogni elemento che ha un valore storico, il sodalizio “Italia Nostra” critica fortemente un intervento relativo a Via Dante Alighieri e che sta portando avanti la giunta comunale del sindaco di Vibo Enzo Romeo. Infatti, nella suddetta via, è stato deciso l’abbattimento di alcuni pini secolari.
Una procedura, la seguente, che l’associazione “Italia Nostra” qualifica dannosa non solo per l’ecosistema, ma anche tenendo conto del passato secolare che appartiene ad ognuno di questi pini. In tal senso, il presidente di “Italia Nostra” – Sezione Vibo, Alessandro Caruso Frezza, cita anche l’abbattimento dei pini di Piazza Aldo Moro e dichiara: «In una città in cui le istituzioni preposte alla tutela ed alla prevenzione sono, sui temi delle attività distruttive del patrimonio comunale, assenti o blande, tutto è possibile: abbattere edifici antichi ed alberi secolari. Impuniti e senza remora alcuna e con reiterazione» – sottolinea con sdegno il referente vibonese di “Italia Nostra”.
L’abbattimento e la mancata pubblicazione delle analisi tecnico – strumentali
«L’ultima gravissima operazione di distruzione cittadina – prosegue Alessandro Caruso Frezza – è avvenuta e sta avvenendo su Via Dante Alighieri, a Vibo Valentia: pini secolari abbattuti probabilmente per mera valutazione visiva di un agronomo ed all’esito della solita determina dell’ufficio tecnico comunale del dicembre scorso, che gliene dette incarico».
Inoltre, tramite la medesima nota stampa, il presidente Caruso Frezza menziona l’assessore all’Ambiente del Comune di Vibo e chiede informazioni sui contenuti delle analisi tecnico-strumentali eseguite, nonché sul nome del responsabile che è stato incaricato. «L’assessore Marco Miceli parla di analisi tecnico-strumentali. Le renda pubbliche! Chi le ha fatte?» – chiede pubblicamente e a gran voce Alessandro Caruso Frezza.
Richiesti anche i documenti per gli abbattimenti di altre zone della città
Il presidente di “Italia Nostra” – Sezione Vibo analizza anche l’assenza di documentazione pubblica, riguardo ad interventi analoghi a quello di Via Dante Alighieri. A tal proposito, dichiara nel comunicato stampa: «L’agronomo, Luca Rotiroti, che aveva decretato con mera analisi visiva, l’abbattimento dei cinque pini secolari di Viale Affaccio e dei tredici pini di piazza Aldo Moro, o l’agronomo, Giuseppe Del Giudice, che aveva decretato l’abbattimento del cedro dell’Himalaya di Piazza Municipio? Tutti e due? Nessuno dei due? Lo chiarisca e lo documenti pubblicamente l’assessore “all’abbattimento del verde urbano” Miceli. Asfissia radicale? Ma se così fosse quei pini di viale Dante Alighieri non sarebbero vissuti secoli e non sarebbero stati verdeggianti e floridi come lo erano. La loro inclinazione – si legge ancora nella nota – manifesto adattamento alla direzione del vento. Diversamente non sarebbero stati inclinati da sempre».
Infine, Caruso Frezza dà voce ad un’amara costatazione e afferma: «Mai si era vista tanta distruzione nella nostra città e mai si era visto tanto abbandono di noi cittadini da parte delle istituzioni, preposte ad evitare ciò!».



































