In occasione della giornata di ieri e dell’avvio di novembre, il Coordinamento Pro Palestina di Vibo, ha realizzato un nuovo presidio per esprimere piena solidarietà al popolo palestinese.
A partire dalle ore 10, infatti, diversi componenti del coordinamento, si sono riuniti nel Corso Vittorio Emanuele di Vibo Valentia, esprimendo un messaggio di denuncia verso gli Stati che continuano a sostenere Israele e che continuano ad investire in armamenti. Oltre ai colori della bandiera palestinese, esposti in più punti del presidio, non è mancato uno spazio per tutti i bambini che sono stati travolti dalla ferocia dell’esercito israeliano.
Ad oggi si stimano circa 20.000 bambini deceduti, moltissimi dei quali non avevano ancora raggiunto il primo anno di età. A tal proposito, gli attivisti presenti, a gran voce, hanno letto numerosi nomi di queste giovani vittime. Ad introdurre il presidio, in particolare, è stato l’attivista Domenico Cortese. Cortese, inoltre, ha denunciato la scelta del governo italiano di destinare 12 miliardi di euro alle spese militari, sottraendo risorse ai salari e ai servizi essenziali per il cittadino.
La riflessione sul piano di pace di Trump
«Il piano di pace di Trump – si legge in un comunicato del coordinamento – non è altro che un progetto colonialista che mira a legittimare il genocidio e a trasformare Gaza in un carnaio dei capitalisti di tutto il mondo. I responsabili del genocidio, delle 70 mila persone massacrate, non subiranno alcuna conseguenza. Significa che in Italia ed in Europa i governi si sentiranno legittimati a qualsiasi tipo di crimine e violenza per salvaguardare i profitti dei capitali, senza temere alcuna ripercussione. Significa che tutti i governi – si legge ancora nella nota – continueranno a spendere per la guerra impuniti, sottraendo risorse a salari e a spese sociali, come accade già nell’ultima legge di bilancio. Anche per questo siamo di nuovo in piazza a gridare il nome dei bambini palestinesi uccisi. Uccisi dagli stessi che a noi tagliano i diritti; ovvero, tutti i governi e le aziende che sostengono Israele».
Il grido di allarme dell’attivista Domenico Cortese
Nel corso del presidio, tra l’altro, Domenico Cortese ha affermato con forza: «Quello che sta continuando ad accadere in Palestina, è un anticipo di quello che potrebbe succedere a noi, se non ci indigniamo di fronte ai piani di guerra che anche in Europa arriveranno prossimamente. Noi sventoliamo la bandiera palestinese – conclude Domenico Cortese – perché ci sentiamo e continueremo sempre a sentirci vicini a questo popolo».
































