“Presenze” è un viaggio tra ciò che vediamo e ciò che ci sfugge, tra il detto e il non detto. È un invito a riconoscere le tracce invisibili che abitano il quotidiano e a dare voce a ciò che resta quando il rumore svanisce”; queste sono alcune bellissime e significative parole di quello che è stato un benvenuto poetico.

Portano la firma di Antonella Daffinoti, residente a Rombiolo e attiva da sempre in qualità di scrittrice e poetessa. L’autrice, anche attraverso questi pensieri, ha presentato il 6 settembre la sua raccolta di poesie “Presenze”. Edito da “Edizione Divina Follia”, il libro è stato presentato a partire dalle ore 21 a Zaccanopoli, presso la sala del centro culturale “Provando e Riprovando”. L’iniziativa è stata curata, in ogni dettaglio, da Antonella Daffinoti che ha creato uno straordinario connubio tra arte, musica e poesia. A moderare l’incontro c’era Mariangela Preta, archeologa e direttrice del Polo Museale Soriano Calabro. Con voce delicata e tanta emozione, Antonella Daffinoti ha introdotto la presentazione con la lettura della poesia “Lettera a me”.
A seguire ha preso la parola Mariangela Preta e il sindaco di Zaccanopoli Maria Budriesi, la quale ha portato i propri saluti istituzionali. Tra i relatori era presente anche il collaboratore giornalistico Pasquale Scordamaglia, il quale ha esposto delle riflessioni sulle poesie dell’autrice e sui molteplici messaggi che sono racchiusi in esse.

Nel corso della presentazione letta anche una dedica per l’autrice
Inoltre, sono state anche proposte le poesie dal titolo: La Stella, Presenze, Il Clown, Donna, Tutto o niente, Per Santhiago; alcune di queste sono state lette dai due poeti Tania Marino e Michele Celano. Tania Marino, in particolare, ha poi letto una stupenda dedica in versi, scritta per Antonella Daffinoti e intitolata “Tu farfalla”.
La poesia “Per Santhiago” ha anche toccato il cuore di molti dei presenti. L’autrice la descrive con queste parole: «È un inno ad un amore incondizionato, quello che va oltre ogni confine. È un canto di gratitudine per qualcuno che è arrivato in silenzio nella mia vita, scardinando un forziere di emozioni che sono incredibili e indescrivibili».
La parte musicale dell’appuntamento, invece, è stata affidata all’incantevole voce del soprano Gemma Fazzari e al maestro Franco Arena. Unendo i loro talenti e alternando le letture delle poesie, Gemma Fazzari e Franco Arena hanno eseguito i brani: Ave Maria di W. Gomez; Era de Maggio di S. Di Giacomo – M.P. Costa; Dicitencello Vuje di E. Fusco – R. Falvo; Torna a Surriento di E. De Curtis – G. De Curtis.

Protagonista dell’evento anche l’arte di Alex Morabito e Tania Marino
Particolarmente bella è anche la copertina della raccolta “Presenze”, un volto da donna che è stato realizzato da Alex Morabito, figlio dell’autrice Antonella Daffinotti. In particolare, nel corso degli anni, Alex ha sviluppato un autentico talento nel disegno da autodidatta e con una minuziosa cura dei dettagli. In occasione della presentazione, inoltre, sono stati esposti alcuni dei suoi disegni che hanno attirato l’attenzione di tutti i presenti.
Al contempo, hanno ottenuto tanti apprezzamenti anche i raffinati dipinti della poetessa e pittrice Tania Marino, scelti con cura dalla scrittrice Antonella Daffinoti e associati alla lettura di alcune delle sue poesie. A prendere la parola è stato anche il giovane giornalista e divulgatore scientifico Ivan Fiorillo.
Quest’ultimo, ha dato vita ad un’attenta analisi su questa nuova raccolta di poesie. Non sono poi mancati gli interventi del medico, scrittore e giornalista Massimo L’Andolina e di Paolo Tavilla, anch’essi fortemente affascinati dallo stile poetico di Antonella Daffinoti. Prezioso è stato anche il supporto dell’amministrazione comunale di Zaccanopoli che ha promosso e patrocinato la presentazione.
Le parole di gratitudine e di gioia dell’autrice Antonella Daffinoti
«Durante la presentazione, – dichiara l’autrice – le poesie lette sembravano vibrare nell’aria come se ogni verso fosse una piccola presenza che ci sfiorava, ci toccava, ci risvegliava. Le emozioni sono intime, ma universali, ogni voce è stata uno specchio dove riflettere e dove interrogarsi. Questa sera, per me, era come se ogni singolo verso, prendeva il volo verso il vento. Il silenzio è una mano tesa del pubblico attento, mi ha fatto percepire un qualcosa di straordinario, quasi come se la poesia fosse una luce che brilla, una voce che urla per dire: Io ci sono».