«Approvato il documento unico di programmazione (Dup) senza obiettivi programmatici, con ambigue coperture di bilancio e senza alcuna proposta per far fronte allo stato di profonda crisi in cui versa il Comune. Solo tasse e privatizzazioni. Oltre due milioni di euro. A tanto ammonta il debito del Comune di Zungri certificato dall’amministrazione del sindaco Serafino Fiamingo. Per l’esattezza 2.114.264 euro, come scritto nel documento unico di programmazione (Dup) approvato dai consiglieri di maggioranza in consiglio comunale, con il voto contrario dei consiglieri di Progetto Zungri». Questo l’attacco di una articolata nota stampa a firma dei consiglieri del gruppo consiliare di opposizione Progetto Zungri.
«Un debito enorme – proseguono i consiglieri di minoranza – che Serafino Fiamingo vuole coprire essenzialmente in due modi: tasse e vendite di beni comunali. Le entrate previste alla voce tributi infatti passeranno dagli 890.000 euro del 2023 a 2.600.000 euro nel 2025. Un aumento delle entrate da tributi del 200%, sulla base di un rinnovato accordo con l’Agenzia delle Entrate chiamata a mettere con le spalle al muro famiglie e imprese zungresi. Si prospettano tempi duri per chi già oggi non arriva a fine mese. Il secondo metodo ideato dal sindaco è svendere le proprietà del Comune, cioè degli zungresi: alienare 45 beni immobili tra terreni e fabbricati per poco più di un milione di euro. Invece di ristrutturarle e assegnarle alle tante famiglie bisognose -spiegano gli esponenti di opposizione -, il sindaco pensa a far cassa svendendo le ultime case popolari al miglior offerente. Zero risorse e zero idee anche sul fronte efficienza: nessuna nuova assunzione o aumento delle ore per gli uffici comunali. Avremo impiegati ancora più oberati di lavoro e appesantiti dalle responsabilità, i servizi ai cittadini e alle aziende sono quindi destinati a peggiorare inesorabilmente».
Per il gruppo Progetto Zungri, anche sui fondi per finanziare gli eventi estivi, Serafino Fiamingo «è stato evasivo, addirittura dichiarando di non conoscere precisamente l’importo stanziato (“circa 4.000 euro”, ha detto), e che le determine di spesa sarebbero state fatte successivamente. Insomma, non si sa quanti soldi il Comune spenderà, né per cosa, né a chi li verserà. I dubbi che questo modo di fare pone sono inquietanti. Cosa succederà con i milioni di euro che nel prossimo futuro arriveranno a Zungri? È un sindaco che naviga a vista su ogni fronte, si va un po’ a caso. Del resto nel Dup non v’è traccia degli obiettivi triennali, che pure doveva contenere, o della programmazione. È un documento politicamente vuoto, dove a livello di programmazione non c’è assolutamente nulla. Quando il sindaco, incalzato dall’opposizione di Progetto Zungri è chiamato a spiegare quale sia il documento da approvare al punto “Linee programmatiche” dell’odg, dato che non c’è alcun documento, risponde che le linee programmatiche sono quelle elettorali. Si scopre così in un momento tutto il pressappochismo non solo politico ma anche amministrativo di Serafino Fiamingo, che non deposita agli atti alcun documento di linee programmatiche, e tenta di arrampicarsi sugli specchi improvvisando».
Nel dup – insistono i consiglieri di opposizione al Comune – «non c’è niente per la frazione Papaglionti, niente per i servizi sociali, niente per la scuola, niente per le strade, niente per la cultura. Speriamo che entro novembre, termine ultimo per le modifiche da apportare al documento, il sindaco si inventi qualcosa per essere più convincente. Il tutto accade in una situazione surreale, un consiglio comunale fatto all’ultimo giorno utile per l’approvazione del Dup, con un odg confezionato da sindaco e presidente senza nemmeno sentire la Conferenza dei Capigruppo, convocato di mercoledì alle 10:30 del mattino, forse per scoraggiare la presenza dei cittadini, che vanno a lavorare, o forse sperando nell’assenza dei consiglieri di Progetto Zungri. In un momento di gravissima confusione politica e istituzionale all’interno del gruppo di maggioranza, con presidenti del Consiglio che indossano la fascia incensati da un parroco politicizzato oltre ogni misura, consiglieri comunali che sui social si autoattribuiscono il titolo di assessore, sindaci che rispondono alle interrogazioni consiliari al posto del presidente, presidenti e consiglieri che pensano di far parte della giunta, ex assessori delle passate amministrazioni che per dieci anni, e fino a un mese fa, avevano Serafino Fiamingo come avversario all’opposizione nel frattempo diventati improvvisamente i più fedeli sponsor del sindaco. Serafino Fiamingo – concludono i consiglieri di minoranza – rappresenta la perfetta continuità, una faccia diversa sulla sedia del primo cittadino, qualche erbaccia in meno per strada (almeno per ora), ma in realtà, a Zungri, non è cambiato niente».































