Il gruppo consiliare Progetto Zungri, in un comunicato stampa, esprime la sua ferma opposizione all’abbattimento degli alberi storici. «L’amministrazione comunale vuole abbattere gli alberi della piazza della Madonna di Lourdes. Il responsabile dell’area tecnica, l’architetto Pietro Ferraro, su espressa indicazione del sindaco Serafino Fiamingo ha fatto pubblicare sull’Albo Pretorio e sulla pagina Facebook del comune un avviso che parla di presunti “rischi di caduta alberi” e di una presunta “propensione al cedimento” delle piante stesse. Chi ha valutato questi rischi? L’architetto Ferraro? Il sindaco? Altri?».
Verde pubblico “stuprato” e precedenti abbattimenti
«Che nessuno tocchi gli alberi della piazzetta di Lourdes! Serafino Fiamingo ha già fatto scempio del verde pubblico, abbattendo gli storici alberi della salita della piazza, piante che facevano parte dell’identità urbana di Zungri. Se quegli alberi non erano previsti dal fantomatico progetto di riqualificazione in atto, potevano essere rimossi e trapiantati altrove, invece sono stati segati senza pietà. Stessa sorte per il meraviglioso liquidambar nell’altra salita della piazza, e di quello in via Giorgio Almirante, acceppati senza criterio e senza motivo.
Uno stupro del verde pubblico perpetrato senza vergogna dal sindaco Serafino Fiamingo, una violenza inaudita contro la natura. Adesso, evidentemente in preda ad un delirio di onnipotenza, Serafino Fiamingo ha preso di mira i pini marittimi del centro storico. Forse cè qualche amico del sindaco che ha bisogno di legna da ardere? O forse il sindaco deve fare qualche “regalo” a qualcuno? Che senso ha questa improvvisa passione per la motosega?».
L’importanza degli alberi e l’appello alla salvaguardia
«Giù le mani dagli alberi. Gli alberi contribuiscono alla salubrità dell’aria che noi e i nostri figli respiriamo. Tutte le norme italiane ed europee vanno nella direzione di salvaguardare il verde pubblico e gli alberi, specialmente quelli secolari e storici, che sono patrimonio di tutti. Un albero impiega decenni, secoli per crescere, e a Zungri il primo che si sveglia li abbatte senza remore. Questa cosa deve finire. Gli alberi sono sacri, fanno parte del creato, sono simboli di equilibrio e saggezza, sono testimoni del tempo che passa, testimoni della nostra storia e simboli di identità e memoria. Bisogna pensarci cento volte prima di abbattere un albero, e procedere solo in casi di estrema necessità. Giù le mani dagli alberi, la violenza che Zungri ha subìto è già abbastanza».
Richiesta di valutazioni esperte e soluzioni alternative
«Se l’amministrazione intenderà insistere sull’abbattimento degli alberi, Progetto Zungri e i suoi sostenitori si mobiliteranno per impedire un nuovo crimine contro il patrimonio naturalistico, identitario e urbanistico del nostro paese. Siamo pronti a segnalare la questione ai Carabinieri Forestali, all’albo dei Dottori Agronomi e Forestali, e a chi altri di competenza. Questa follia deve essere fermata.
Se ci sono rischi vanno valutati da esperti del settore, con un tavolo tecnico e relazioni scritte. E nel caso di rischi effettivi, devono essere messe in atto tutte le soluzioni tecniche per ridurre i rischi e preservare gli alberi, senza abbatterli. Esistono soluzioni alternative al taglio, ampiamente utilizzate con successo in altre città. Se ad ogni presunto rischio dovessimo tagliare l’albero, allora non esisterebbero più alberi. È un ragionamento che non sta in piedi.
Chiediamo al vicesindaco Gerardo Pugliese, che è anche assessore all’ambiente, di intervenire per far scendere il sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico a più miti consigli e scongiurare ulteriori tagli».