Il territorio di Gioia Tauro è stato al centro di un’importante operazione di controllo da parte dei Carabinieri della Compagnia locale, volta a combattere il fenomeno delle discariche abusive e dei rifiuti pericolosi. Le attività hanno messo in luce una situazione allarmante, culminata in sei denunce, il sequestro di aree e il recupero di materiali altamente tossici, sottratti alla dispersione illegale.
Rifiuti pericolosi e discariche abusive a Gioia Tauro
Nel corso delle indagini, particolare attenzione è stata rivolta a un magazzino a Gioia Tauro, dove un uomo di 63 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per aver gestito un deposito illegale di rifiuti speciali. All’interno del suo magazzino sono stati rinvenuti tre quintali di materiali pericolosi, tra cui bombole di gas, rame, silicio e litio. Questa scoperta ha portato al pronto sequestro dell’area, evidenziando l’urgenza di interventi contro queste pratiche dannose per la salute pubblica e l’ambiente.
Disciplina ambientale: scoperta di una discarica abusiva a Maropati
Restando in provincia di Reggio Calabria, anche Maropati ha visto un’operazione incisiva grazie alla collaborazione tra Carabinieri e Polizia Locale. Qui sono stati denunciati tre uomini per gestione illecita di rifiuti, dopo che i militari hanno scoperto una discarica abusiva nei loro terreni. La situazione si è complicata ulteriormente con la presenza di suini allevati senza alcun controllo sanitario, un chiaro rischio per la sicurezza alimentare. Le autorità hanno prontamente sequestrato sia i siti che gli animali, affidandoli ai veterinari competenti.
I Carabinieri trovano 90 lastre di amianto e eternit
A Gioia Tauro, un altro intervento ha messo in luce una grave situazione di abbandono ambientale. In un terreno privato, i Carabinieri hanno trovato circa 90 lastre di amianto ed eternit, materiali notoriamente pericolosi. Una donna di 45 anni è stata denunciata per questa violazione, e l’intera area è stata messa sotto sequestro per prevenire potenziali danni alla salute della popolazione.
Scarichi illegali nel fiume Budello
Il monitoraggio del territorio ha portato anche alla scoperta di scarichi illegali nel fiume Budello. Un imprenditore di 63 anni, titolare di una ditta di movimento terra, è stato sorpreso mentre sversava acque reflue non trattate in un pozzo, privo di autorizzazione, nascosto tra la vegetazione. Anche in questo caso, l’area è stata sigillata per evitare ulteriori danni ambientali, sottolineando l’importanza del rispetto delle normative vigenti.
L’operazione dei Carabinieri di Gioia Tauro rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro l’inquinamento e la gestione illecita dei rifiuti. È essenziale continuare a monitorare il territorio e promuovere una maggiore consapevolezza riguardo al rispetto dell’ambiente. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile proteggere il patrimonio naturale e garantire un futuro sano per le generazioni a venire.