«In occasione del prossimo consiglio comunale all’ordine del giorno vedrà, oltre ad altri punti, anche la risposta del sindaco sulla spinosa questione dell’assessore incompatibile. Come direttivo cittadino di Fratelli d’Italia abbiamo prudentemente atteso documentazione in merito prima di esternare le nostre considerazioni. Purtroppo questo è uno di quei casi in cui più ci si informa, più ci si documenta, più ci si ragiona e più dubbi sorgono, per cui per dirimere la nostra confusione, non possiamo far altro che chiedere aiuto al sindaco rivolgendogli alcune domande. La speranza è quella di avere spiegazioni esaustive in merito, anche per fugare ogni dubbio alla cittadinanza sulla trasparenza e sulla legalità dell’amministrazione. Le domande sono semplici per cui confidiamo in una celere risposta, anche verbale, nel prossimo Consiglio».
Questo l’incipit di una articolata nota del direttivo cittadino di Vibo Valentia di Fratelli d’Italia.
Il sindaco e quelle strane “coincidenze“
«In primis – prosegue la nota – saremmo curiosi di sapere se il sindaco fosse a conoscenza o meno della condizione di incompatibilità, insomma bisogna far chiarezza ed affermare l’assoluta estraneità per mettere a tacere ogni sospetto su una possibile accondiscendenza. Purtroppo anche in questa circostanza non vi sarebbe alcuna giustificazione sulle responsabilità, anzi, il sindaco avrebbe necessariamente dovuto saperlo, altrimenti vi é stata la reticenza degli uffici a tenerlo all’oscuro, insomma delle due l’una . Qualora invece si riconoscesse l’estraneità del primo cittadino sulla vicenda si viene a definire un altro scenario, infatti in tal caso vorremmo evidenziare alcune strane “coincidenze” che, alimentano le nostre perplessità».
Qualche interrogativo
Fratelli d’Italia ne segnala «giusto qualcuna a tono di domanda, ad esempio: i controlli sugli eletti e sugli assessori da nominare sono stati svolti correttamente dagli uffici preposti? Perché risultano mancanti sul sito dell’ente la documentazione (obbligatoria per legge) inerente ad alcuni amministratori? Poi, perché il dubbio sull’incompatibilità viene fuori dagli uffici dopo 10 mesi e soprattutto successivamente la denuncia di un consigliere d’opposizione?».
E ancora: «Perché non é stato chiesto un parere all’ufficio legale del comune prima di fare un’interrogazione al ministero? Ma veramente si può credere che, qualora il Ministero dovesse mai rispondere, un parere potrà cambiare la legge o la giurisprudenza esistente in merito? Ci duole dirlo ma il “sospetto” che il parere sia stato chiesto come palliativo, non sapendo che pesci prendere, o meglio che sia stato usato come espediente per guadagnare tempo é fondato. Speriamo vivamente che l’amministrazione possa trovare al più presto una soluzione e che le nostre domande possano risultare alla fine insussistenti, diversamente la credibilità verrebbe seriamente intaccata», è scritto ancora nella nota.
«Sanare la posizione per riprendere il vostro percorso amministrativo»
«Avendo promesso precedentemente di essere opposizione costruttiva», il direttivo di FdI conclude suggerendo che, «invece di provare ad arrampicarsi sugli specchi ed a sollevare amletici dubbi su rateazione si (valida) o rateazione no (non valida), possiate percorrere l’unica strada possibile e cioè quella chiarita per legge sanare la posizione per riprendere serenamente il vostro percorso amministrativo. Pur sembrando banale è l’unica soluzione rapida, indolore e risolutiva. Purtroppo quando si tratta di legalità un’amministrazione non può essere né leggera e né superficiale e soprattutto -chiude la nota – deve fare attenzione affinché la pezza che conta di mettere non sia peggiore del buco».