Riceviamo e pubblichiamo le parole di sfogo di Chiara Calamita, residente nella frazione di Santa Domenica di Ricadi e mamma di una bambina disabile. In qualità di cittadina che spesso si reca alla Baia di Riaci, questa giovane mamma ha scritto un accorato appello, evidenziando l’assenza attuale di una pedana che al momento manca in spiaggia, e che sarebbe essenziale e funzionale per l’acceso dei soggetti disabili.
Scoraggiata da questa situazione, Chiara si trova a dover portare in braccio la propria figlia, al fine di permetterle di raggiungere la spiaggia e con non poche difficoltà. Le sue parole danno voce a tantissimi altri familiari di persone che necessitano di questo diritto. Scoraggiata da questa problematica, Chiara ha segnalato anche l’assenza di una sedia Job che sarebbe un mezzo di accesso valido e alternativo per chi è disabile.
L’appello rivolto all’amministrazione comunale di Ricadi
«Ho sollecitato più e più volte il Comune – afferma Chiara – per avere una pedana dove posso accedere tranquillamente con mia figlia a Baia di Riaci, una ragazzina diversamente abile e che devo portare in braccio perché impossibilitata a camminare. Ed ecco quello che hanno messo. Una piccolissima “passerella” se così vogliamo definirla, senza senso alcuno. Perché continuo ad “ammazzarmi “a portarla in braccio? È un suo diritto vivere la vita che le piace. Il mare che ama tanto, come posso negarglielo?»
«Perché in tutto questo scempio, non hanno nemmeno pensato alle sedie Job che hanno conservato? Come spiegare a chi di competenza che in tutta questa lotta giornaliera, che purtroppo viviamo con la disabilità, quanto ci si senta umiliati? Perché chi dovrebbe tutelare, calpesta i diritti che spettano a mia figlia e a tutte le persone che non possono accedere con facilità in spiaggia? E calpesta la nostra dignità? Dico nostra, perché per un genitore è davvero tanto sconfortante tutto questo. Semmai dovessi scivolare con mia figlia, di chi sarebbe la colpa?», asserisce la mamma, rivolgendosi al Comune di Ricadi.