A Vibo Valentia, le crisi idriche sono una realtà ricorrente. Ogni anno, la città deve affrontare dai sei ai sette momenti critici, causati dalla diminuzione dei flussi d’acqua e dai frequenti guasti della rete idrica. L’architetto Domenico Santoro propone una soluzione immediata per mitigare i disagi: l’installazione delle Casette dell’Acqua nelle piazze principali della città e delle frazioni.
Una rete idrica vecchia e in difficoltà
“Ogni mattina la rete idrica, ormai vecchia, è sottoposta ai colpi frequenti di ‘ariete’ alla riapertura della pressione, precedentemente abbassata”, spiega Santoro, evidenziando le criticità di un sistema ormai inefficiente. Il Consiglio Comunale ha recentemente richiesto lo stato di emergenza idrica, sottolineando come la precedente amministrazione abbia “sprecato 20 milioni per rifare piazze e strade inutili e dannose, marginalizzando le reti idriche”.
Attualmente, il sistema idrico di Vibo Valentia sta passando dalla competenza comunale a quella regionale con la gestione di Sorical e Arrical. “Ci auguriamo che questo passaggio porti novità di qualità, con investimenti consistenti per consentire un ammodernamento della rete”, aggiunge l’architetto. Tuttavia, anche con lo stato di emergenza, i tempi per vedere risultati concreti sono lunghi: “Serviranno almeno un paio di anni, dato che i lavori edili sulle reti idriche esistenti sono sempre complessi”.
La proposta delle Casette dell’Acqua per arginare l’emergenza idrica a Vibo
Come soluzione immediata, Santoro rilancia l’idea delle Casette dell’Acqua, già approvata dal Consiglio Comunale nell’ottobre 2023 su proposta del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, “la Giunta non ha mai portato avanti il deliberato, che non comporta spese comunali poiché l’installazione sarebbe a carico di imprese private”, precisa l’architetto.
Le casette, ormai diffuse in molti comuni, sono strutture che offrono diverse tipologie di acqua attraverso tre spine: acqua di rete depurata in loco, gratuita; acqua di rete gasata, disponibile a pagamento; acqua oligominerale da serbatoio locale, a pagamento.
“Quest’ultima spina dovrebbe diventare un supporto gratuito nei giorni in cui il sistema idrico del quartiere va in tilt”, aggiunge Santoro. Inoltre, potrebbe essere collegata a un pozzo, a patto che vengano effettuati controlli regolari per garantire la sicurezza dell’acqua.
Un beneficio anche sociale
Oltre a risolvere i problemi immediati durante le emergenze idriche, le Casette dell’Acqua potrebbero rappresentare anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita nelle piazze e nei quartieri. “Tali casette, oltre a supportare i cittadini nei giorni di crisi, diventano veri centri aggregativi sociali, specie per gli anziani, se munite di spazi di sosta”, conclude Santoro.