Lattine, bottiglie di plastica, copertoni, bottiglie di vetro, queste sono solo alcune delle cose che spesso, anzi molto più che spesso, si trovano nel fondo ai nostri mari. Uno scenario di certo non bello ed edificante, che capita di trovarsi davanti, soprattutto quando per passione e per amore fai il subacqueo. A parlarci di questo e di quanto anche di bello c’è in fondo alle nostre immensità è Nico Barbuto, sub esperto che da anni porta avanti un progetto importante che prende il nome di “Scuba World”, associazione nata dalla sua idea e soprattutto dalla sua passione per le immersioni.
Nico ha girato il mondo ed ha esplorato mari infiniti, la sua dimensione è l’acqua ed è per questo che un giorno ha deciso che quel suo mondo poteva e doveva arrivare a quante più persone possibili. Ascoltando i suoi racconti sembra quasi di trovarsi in fondo all’oceano, immersi nel silenzio delle profondità, una testimonianza fatta di passione e d’impegno che Nico dedica da anni a questo settore.
“Scuba World”e le sue attività
Il lavoro di “Scuba World” è declinato in mille sfaccettature, le sfumature di questo sport si incrociano con esigenze e mondi così diversi che la sola passione per l’immersione non esaurisce le missioni che l’associazione in questi anni si è posta. Le loro attività si concentrano tra le secche di Briatico e di Capo Vaticano e prevedono anche quella che è, per esempio, la ricognizione e la salvaguardia dei nostri mari.
«Una delle cose più clamorose e belle che ci siano successe è stata quando è circolata la notizia di aver trovato nelle nostre acque una “Pinna Nobilis”, un bivale presente nel Mar Mediterraneo; la sua presenza indica che lo stato del mare in quella zona è ottima questo perché vive in funzione dell’alta qualità del mare nella quale si trova – ci racconta Nico – dopo due settimane una nave oceanografica spagnola si è recata nelle nostre zone, dopo aver letto la notizia sui giornali, per fare ricerche scientifiche.
Questa per noi è stata una grande soddisfazione». In questo periodo, inoltre, si sta per completare un progetto molto importante che riguarda, invece, la così detta “Posidonia”. Nei nostri mari sono presenti delle vere e proprie praterie di questa specie, una pianta marina che produce ossigeno; la presenza di questa specie è sintomo della buona qualità dell’ambiente nel quale si è situata. Uno degli obiettivi della “Scuba World” è, perciò, quello di documentare e preservare queste specie importantissime per la sopravvivenza e qualità dei nostri mari.
Preparazione e attenzione all’ambiente
Riconoscere questo tipo di specie non è semplice, ed è per questo che ogni sub si prepara grazie ad approfonditi studi sulla flora e fauna marina, così come a ogni subacqueo è riconosciuta una specialità, e cioè quella di proteggere il mare e di tutelarlo. Questo fa sì che la sua attività per quanto possa essere ludica possa anche trasformarsi in un momento anche di utilità alla società, come quando capita di riuscire a raccogliere dei rifiuti. «Il nostro scopo non è solo divertirci – continua Barbuto – ma anche e soprattutto sensibilizzare le persone e riuscire a entrare in connessione con le istituzioni. Ogni nostra attività, per esempio, vede la presenza assidua della Guardia Costiera e questa è una cosa importante».
La subacquea non è sempre e solo fine a se stessa, ed a volte può essere anche curativa; alcuni istruttori subacquei, ad esempio, sono anche persone con disabilità alle quali manca un arto, ma capita che questa specialità sia anche utilizzata per curare alcuni disturbi o dopo eventi post traumatici. «Immergersi è come ritornare a quello stato di vita primordiale che è stato il grembo delle nostre madri, significa riconnettersi con il mondo, con la vera essenza della vita – ci dice ancora il fondatore – ogni associato della Scuba World fa un mestiere diverso, ma per noi l’essere subacqueo è diventato uno stile di vita non un’attività collaterale. Il nostro motto è infatti “Sicuri sott’acqua proteggiamo il nostro mare”».
Sport e salute: connubio indissolubile
La parte scientifico-medica vede, invece, la collaborazione con il “Dan”, Nico è infatti istruttore riconosciuto BLS e soccorritore laico per le attività subacquee. La Scuba, in merito a questo ambito, ha perciò partecipato a dei programmi di ricerca scientifica nei quali il personale medico ha sottoposto i sub a controlli medici prima e dopo l’immersione. I riscontri sono stati strepitosi, ed hanno dimostrato quanto le immersioni possano davvero beneficiare al nostro corpo.
Le immersioni subacquee hanno la loro pericolosità e ci sono, per questo, dei protocolli standard davvero rigidi che vanno seguiti. Ogni sub è chiamato ad una attenta preparazione ed attenzione, prima, durante e dopo ogni immersione, la quale può diventare anche pericolosa se non affrontata seguendo ogni standard.
L’attività di “Scuba World” ha interessato negli anni anche il mondo dei più piccoli con il progetto “Scuola da Amare” i giovani alunni, grazie a Nico, hanno imparato a conoscere quindi questo mondo sconfinato e meraviglioso. Non meno importante la collaborazione con “See Sentinel”, grazie alla quale si è operato nell’ambito della rilevazione della vita sottomarina. La disamina dei tipi di pesci, la presenza delle varie tipologie di coralli marini ha fatto sì che potesse avvenire, grazie al lavoro e al contributo dei sub di Scuba, una ricognizione quantitativa e qualitativa del mondo sottomarino.
«Con “See Sentinel” sono poi state messe in atto campagne del genere, questo è un traguardo importante» conclude Barbuto. Scuba è una realtà conosciuta ormai. Tanto che qualche mese fa Rai Uno ha dedicato all’associazione uno spazio all’interno di “Linea Verde” programma di punta della prima rete italiana.
Il mondo marino ha il suo fascino, le mille sfumature della sua immensità incantano, le profondità delle sue profondità possono far paura e al tempo stesso incuriosire. Attività come la subacquea, grazie alla sua grande valenza sportiva ed educativa, possono per questo motivo essere fonte di conoscenza e di riconnessione con un mondo che dovremmo amare forse un po’ di più.