Convocata per sabato 15 febbraio, alle ore 17,30, presso il Centro di aggregazione sociale di via Gagliardi, a Vibo Valentia, un’assemblea pubblica per discutere dell’emergenza idrica a Vibo Valentia, ma soprattutto su quali iniziative possano eventualmente essere intraprese per garantire ai cittadini un servizio idrico continuo e sicuro.

Ancora acqua sporca
«L’iniziativa – spiega Luciano Gagliardi, promotore della recente raccolte di firme che ha portato ad affrontare la questione all’interno del civico consesso – è promossa da un gruppo di cittadini vibonesi, che hanno firmato la petizione che ha portato al consiglio comunale aperto, dove è stata riconosciuta ufficialmente l’emergenza idrica, come si può leggere nel deliberato relativo. Attualmente molti di questi continuano a lamentare acqua sporca dai rubinetti, in assenza di un’ordinanza di divieto d’uso. Sulla carta, il fango che fuoriesce da molti giorni al quartiere Carmine, dovrebbe potersi bere».
Pesanti contaminazioni
E poi, aggiunge sempre Gagliardi, «nel quartiere S. Aloe, dal 20 dicembre le analisi rivelano inquinamento biologico, ma solo il 17 gennaio è stata emessa l’ordinanza di divieto, tuttora in vigore. Senza che si provveda a fare intervenire la Protezione civile per assicurare acqua potabile, almeno il minimo per bere e cucinare, almeno ai soggetti deboli».
Il caso Longobardi
A Longobardi, nel 2024 – ricorda l’interessato -, «le analisi fatte dal Comune, disponibili sul sito istituzionale, hanno segnalato, per ben quattro volte, non conformità per contaminazioni da colibatteri e enterococchi, senza che il Comune emettesse ordinanza di divieto, atto in questi casi assolutamente dovuto, e senza mettere in atto i provvedimenti del caso. Tali comportamenti possono prefigurare gravi reati e non sono tollerabili. L’Asp di Vibo non effettua i dovuti controlli, e il Comune, come invece previsto dalla legge, non controlla l’acqua fornita da Sorical, ma fa controlli solo sulla propria rete».
La legge prevede…
Insomma, «la legge prevede che il Comune controlli Sorical e l’Asp controlli il Comune. Invece, Sorical controlla se stessa, il Comune controlla se stesso, e l’Asp non controlla nessuno per come dovrebbe. A Longobardi vorrebbero pure trasferire 90 bambini delle primarie, con relativo personale docente e non, in presenza di un problema di contaminazioni, trascurato colpevolmente pur se si ripresenta continuamente con cadenza preoccupante e certificata dalle analisi».
Tutto ciò premesso, Gagliardi fa infine presente che «il sindaco Enzo Romeo il 15 novembre scorso ha dichiarato in consiglio comunale che l’acqua non è potabile. Rifiutando poi il conseguente atto dovuto, richiesto espressamente da centinaia di firmatari della petizione, che ovviamente si aspettavano un’ordinanza in sintonia con la realtà delle cose».