Storie che hanno lo stesso eco dei romanzi di formazione, sono vibranti: fremono di passione, sacrificio, determinazione, capacità di affrontare ostacoli e avversità, quella di Francesco Stillitano, cresciuto a Capo Vaticano, oggi imprenditore a Saint Moritz, rientra a pieno titolo in questo repertorio di vite intensamente vissute. Ci sono uomini che nella vita hanno il ritmo della pedalata in salita: complessità e fatica per loro rappresentano una partita, per la quale vale la pena giocare. E quando si arriva a metà strada, con il passo sempre accelerato e lo spirito di chi non si sente mai approdato: si provano emozioni forti. Abbiamo chiacchierato con Francesco Stillitano in un piovoso primo pomeriggio di fine novembre, possiede il tipico e curioso accento degli italiani che vivono all’estero e una narrazione rigorosa: fa un uso ordinato delle parole.
La storia di Francesco Stillitano
«La mia storia professionale inizia quando avevo 13 anni, era il 1985-86, facevo il cameriere nel ristorante di un albergo e da lì sono rimasto a lavorare per tutta la vita nel campo della ristorazione. Ho vissuto in Calabria fino al 1992, studiando e mantenendomi gli studi. Nel 1993 sono arrivato a Londra, qui mi sono fermato per 11 mesi, lavorando sempre come cameriere. L’ anno dopo sono tornato in Calabria e sono ripartito alla volta della Germania, dove sono rimasto fino al maggio del 2000, prestando servizio anche in una gelateria e imparando il tedesco», ha detto Francesco Stillitano.
«Io, glielo dico con franchezza, ho sempre amato follemente il lavoro. Da ottobre del 1994 sono stato reclutato in un ristorante tedesco come responsabile del service e ho fatto, in un certo senso, il salto di qualità: ho conosciuto da vicino la cucina tipica del sud della Germania. Negli anni duemila sono tornato nella mia terra nativa e ho lavorato in diversi alberghi e villaggi di Capo Vaticano come maitre d’hotel. Nel 2001 ho iniziato a fare anche stagioni invernali in Engadina: è stato la mia primissima esperienza in Svizzera, facevo lo chef de service. Se ci penso mi emoziono, perché lì è iniziata la mia carriera», ha aggiunto.
Dalla gavetta al successo
Ne cogliamo l’emozione al telefono, ma la narrazione prosegue incalzante e in salita: «Durante la prima esperienza in Svizzera ho imparato il funzionamento dell’alta ristorazione, dell’arte del ricevere, arricchendo enormemente il mio bagaglio professionale, mi sono messo sotto, ho abbassato la testa. In estate però tornavo sempre in Calabria. Ho smesso di fare le doppie stagioni nel 2003, quando mi sono trasferito a Roma: il 20 novembre di quell’anno ho varcato la soglia di un cinque stelle romano, facendo il maitre in seconda alla banchettistica. Una realtà che mi ha consentito di conoscere capi di stato, personaggi del cinema. Dal 2003 al 2008 a Roma, oltre a lavorare in questo hotel lussuoso, ho deciso anche di prestare servizio nella cucina tradizionale romanesca, presso un ristorante di Campo dei Fiori».
Il ritorno in Calabria e la nuova partenza
«Conclusa questa parentesi romana, sono tornato in Calabria, perché è venuta a mancare la mia mamma e ho ripreso a lavorare nelle strutture di Capo Vaticano. Tuttavia, a novembre del 2011 ho fatto per l’ennesima volta la valigia e sono tornato in Svizzera, ancora una volta in Engadina, perché la portavo nel cuore. E sono approdato, professionalmente parlando, in un hotel di Saint Moritz per la stagione invernale come chef de rang, ma il direttore di questo albergo mi chiese se lo potessi accompagnare fino alla data del suo pensionamento, io però avevo già un contratto per la stagione estiva a Capo Vaticano», ha affermato Francesco Stillitano.
È poi stato il momento di rimettersi di nuovo in cammino: «Dunque, sono tornato a casa per l’estate e sono ripartito nell’autunno del 2012, intraprendendo un percorso notevole di crescita. All’hotel di Saint Moritz ci sono rimasto molti anni, fino al 2021, come direttore responsabile della ristorazione. A Saint Moritz ho portato la cucina mediterranea, con i prodotti della mia terra».
L’importante incarico
Una vita incalzante quella di Francesco, che nel maggio 2022 ha intrapreso un nuovo progetto: «Sono diventato general manager di un gruppo alberghiero, che gestisce tre alberghi in Engadina e ho creato un nuovo brand di ristorazione: Riccardo’s, con una utenza internazionale e un team di 80 persone sotto la mia direzione, tra cui ragazzi venuti a lavorare dalla mia terra. La nostra è una cucina per la gran parte mediterranea, portiamo i prodotti dalla Calabria». Il protagonista di questa storia si sente felice e soddisfatto della sua vita, ma ancora in sella: «Non ci si sente mai arrivati, quando si ama il lavoro».
Leggi altre interessanti storie su Informa Calabria