A Merano, in Trentino-Alto Adige, il sindaco appena eletto rifiuta di indossare la fascia tricolore — simbolo dell’unità nazionale, della democrazia e della responsabilità istituzionale.

Un gesto forte. Che scuote la coscienza repubblicana del Paese. Articolo 12 della Costituzione: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso…”. Nel frattempo, a San Luca, nel cuore dell’Aspromonte, in Calabria, un sindaco quella fascia vorrebbe indossarla — ma lo Stato glielo impedisce.
La democrazia lì è sospesa. Il Comune è commissariato da giugno 2024 e lo è rimasto fino a marzo 2025. Il 27 marzo infatti è stato decretato lo scioglimento, nonostante l’amministrazione precedente avesse già concluso il proprio mandato nel maggio 2024. San Luca vuole tornare a votare. Vuole scegliere, parlare, esistere come comunità democratica. Mentre a Merano si rifiuta un simbolo, a San Luca si attende di poterlo onorare. Portate quella fascia tricolore da Merano a San Luca.
Ripristinare la democrazia è un dovere dello Stato. Esercitarla è un diritto del popolo. Quando un Comune non può eleggere il proprio sindaco, è la Costituzione stessa ad essere sospesa. San Luca non è meno Italia. San Luca non è meno Repubblica. Aveva ragione Corrado Alvaro, grande intellettuale del ’900, nato proprio a San Luca il 15 aprile 1895, e di cui quest’anno ricorrono i 130 anni dalla nascita: “L’Italia è un Paese che non diventerà mai uomo, mai adulto, mai responsabile”. E allora sì, cercherà sempre un avvocato per difendere la sua causa.
A Merano è stato commesso un fatto. San Luca attende di parlare con la giustizia. È questa l’Italia più anticostituzionale di sempre!