«È partito il 1° giugno il percorso di 12 tappe per 12 giorni di viaggio de “Il Brigante in Handbike“, un viaggio sociale nato da un’idea di Salvatore Cristiano Misasi con il supporto di Fondazione Bullone. L’obiettivo è quello di veicolare una nuova prospettiva nei confronti delle persone con disabilità per cambiare punto di vista».
È quanto si legge in una nota diramata dal Parco Naturale Regionale delle Serre.
«Il percorso è arduo, si parte da Laino Borgo con arrivo a Reggio Calabria, per una lunghezza complessiva di 545 Km, che attraversa i Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il dislivello positivo complessivo è di 10.240 m, mentre quello negativo è pari a 10.510 m; l’altitudine massima raggiunta è 1.565 m che si tocca al Km 208, nel Parco della Sila in prossimità del lago Arvo, mentre il punto più basso si riferisce all’approdo di Reggio Calabria, al livello del mare.
La tappa odierna ha segnato l’arrivo a Serra San Bruno, obiettivo Parco delle Serre. Ad accogliere i partecipanti, il commissario del Parco Alfonso Grillo, con a fianco il direttore Francesco Pititto, che hanno scelto la suggestiva postazione dell’ingresso della Certosa per l’accoglienza. Nella tarda mattinata il gruppo è ripartito in direzione Canolo».

Oltre pregiudizi e tabù
Il nome del progetto “Il Brigante in Handbike“, si apprende dal comunicato, è legato al territorio calabrese: «Salvatore Cristiano Misasi risiede, infatti, in un luogo un tempo battuto da briganti e lupi, e ha omaggiato la sua regione con un’evocazione.
Salvatore Cristiano Misasi convive sin dall’infanzia con la tetraparesi spastica. È nato e cresciuto in Calabria e, proprio per valorizzare il suo territorio, il progetto lo vede protagonista di un’impresa: percorrere in 12 giorni, da Nord a Sud, per ben 545 chilometri, alla guida della sua handbike, la Ciclovia Parchi Calabria.
Salvatore Cristiano Misasi è un B.Liver, parte della community di beneficiari di Fondazione Bullone. Grazie al viaggio sociale si fa promotore e portavoce della necessità di costruire un mondo in cui la malattia non sia un ostacolo invalicabile, ma un’esperienza che può essere accolta, affrontata, condivisa e trasformata per generare un cambio di paradigma che va oltre il pregiudizio e i tabù, verso uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile».

Le parole del commissario del Parco delle Serre
«Accogliere Salvatore Cristiano Misasi e il progetto “Il Brigante in Handbike” nel cuore del Parco delle Serre, dinanzi alla maestosità della Certosa di Serra San Bruno – ha dichiarato il commissario straordinario Alfonso Grillo – ha rappresentato molto più di un semplice momento istituzionale. È stata una lezione di coraggio, resilienza e amore autentico per la nostra terra.
Il viaggio che Salvatore sta compiendo – prosegue Grillo – attraversando con determinazione e tenacia la Calabria più vera e profonda, è la metafora vivente di una regione che non si arrende, che sa trasformare le fragilità in forza, i limiti in possibilità, la sofferenza in visione. Lungo i tornanti, i boschi, le vette e le vallate che attraversano i nostri parchi, la sua handbike traccia un solco nuovo: quello dell’inclusione, della dignità e del riscatto. Siamo certi che la sua testimonianza lascerà un segno duraturo, e ci impegniamo affinché i nostri parchi diventino sempre più spazi accessibili, accoglienti e generatori di futuro per tutti».