Il tardo inverno a Vibo Valentia sta passando sulle note del dibattito intorno all’ospedale Jazzolino, tema politicamente caldo, che ha ravvivato la discussione pubblica. In un mese sono stati prodotti una quantità enorme di articoli, post: un via vai di opinioni, considerazioni, uno scorrere interminabile di parole.
I cantieri dovrebbero essere inaugurati alla fine del mese, anche se dall’Asp ieri hanno fatto sapere che dovrebbero aprire a inizio marzo, lavori finanziati con ben 25 milioni di euro del Pnrr per mettere in sicurezza l’ospedale Jazzolino, che al suo interno appare in tutta la sua problematicità. È un ospedale di soglia: racconta il disagio di una provincia povera, senza tanti giri di parole. Da settimane il tema cruciale è dove portare i reparti interessati ai lavori, chirurgia, ortopedia e oculistica, a Tropea, a Serra, in tenda? Servirebbe il televoto per decidere… Sempre ieri, intanto, il commissario dell’Asp Vittorio Piscitelli ha riferito che c’è la possibilità di utilizzare la Villa dei Gerani, dove eventualmente trasferire Chirurgia. Si vedrà.
E, intanto, l’area progressista lo scorso 5 febbraio ha tenuto un mobilitazione a Palazzo Gagliardi, dalla quale ne è seguita l’istituzione del “Movimento Civico 5 febbraio”. Abbiamo fatto il punto sulla questione con Marcella Murabito, ex candidata a sindaco per il Partito della Rifondazione comunista, di cui attualmente è segretario provinciale, da anni protesta con le associazioni davanti all’ospedale ogni ultimo sabato del mese.
L’abitudine di strumentalizzare
«L’utilizzo del denaro pubblico è poco attento – ha dichiarato Marcella Murabito – l’importante è spendere senza alcuna attenzione. E in questa surreale vicenda dell’ospedale uno si chiede: può essere che non studino a monte il progetto, designando la soluzione sicura e percorribile? Io ad oggi leggo e sento addirittura di medici che si ingegnano a trovare soluzioni, quando dovrebbero solo curare. C’è tanta fantasia, da cui trae giovamento questa politica che di fantasia e di idee ne ha pochissime. Prima di ogni elezione si parla del fantomatico ospedale nuovo; oggi, invece, strumentalizzano i lavori all’ospedale vecchio, lo fanno anche per sviare le responsabilità, i gravi problemi che ci sono al Comune. Si fanno buffonate».
I lavori allo Jazzolino e il rischio di rimanere senza ospedale
«L’ospedale nuovo non credo si vedrà mai all’orizzonte – è sempre Marcella Murabito che parla – e se consegniamo lo Jazzolino ai lavori, considerando le tempistiche dei nostri cantieri – ci troveremo senza né nuovo e né vecchio, detto in parole povere. Vi ricordate all’epoca la scuola in tenda a Porto Salvo che aveva provato a fare la passata amministrazione? In quel caso ci fu una sollevazione di popolo. Ma quanti anni sono passati per la scuola di Porto Salvo? E pensano realmente che per l’ospedale andrà diversamente? E chi ne gioverebbe dell’assenza di una struttura pubblica ospedaliera? I privati soltanto. E chi sono i privati della sanità a Vibo Valentia? Non credo ci sia molto altro da aggiungere. Se inizieranno i lavori se ne vedrà difficilmente la fine e io a questo punto, spero che non inizino». Mancano pochi giorni, vedremo quale sarà l’epilogo.