La determinante gestione del gioco giallorosso quest’anno dipenderà anche dalle mani esperte, e aduse soprattutto a tornei superiori, della 30enne palleggiatrice Chiara Scacchetti da Reggio Emilia. Reduce da sette anni in A2, ma con esperienze importanti anche in A1, Chiara prenderà per mano (è proprio il caso di dire) il roster giallorosso, anche in virtù della designazione a capitano della squadra. E lei è consapevole del proprio ruolo, decisa a ben rappresentare il gruppo sia dentro che fuori dal campo.
Allora Chiara, partiamo proprio dalla fascia di capitano: cosa significa per te?
«Prima di tutto voglio ringraziare la società e lo staff per avermi dato questo ruolo, che cercherò di onorare al meglio. È una fascia importante per me perché, come ho sempre detto, sono venuta a Vibo per un progetto ambizioso e di spessore per la mia carriera. La responsabilità che mi è stata data mi spinge, ancora di più, a essere un punto di riferimento per le mie compagne e a fare al meglio il lavoro per il quale sono stata chiamata, con dedizione e impegno».
Si parte domani con la trasferta in provincia di Frosinone: quali sono a tuo avviso le insidie contro la matricola, come voi, Assitec, che negli anni scorsi ha frequentato anche la A2, seppur senza troppa fortuna?
«Abbiamo studiato al video questo avversario ed è sicuramente una buona squadra. Sicuramente sono le prime partite, per cui a oggi stiamo ancora lavorando per trovare la sintonia migliore. Sarà importante prima di tutto lavorare ancora per crescere come squadra, e poi con le indicazioni del mister Saja imposteremo bene il lavoro da fare domani, con spregiudicatezza e coraggio».

Precampionato con diversi test sicuramente utili: a che punto siete?
«Stiamo lavorando tanto, com’è giusto che sia essendo una squadra nuova, ciò per trovare la migliore amalgama. E comunque i progressi sono visibili di allenamento in allenamento. Penso che abbiamo ancora molti margini di miglioramento, perché le qualità delle giocatrici sono elevate e soprattutto il lavoro proposto ci permette di affinare le nostre qualità e di migliorare. Faremo del nostro meglio per incastrare tra loro queste qualità, e far vedere così una buona pallavolo. Abbiamo fatto varie amichevoli importanti, con alti e bassi che ci hanno permesso di capire quali sono i punti dove dobbiamo migliorare e soprattutto di conoscere meglio questa categoria».
Dopo oltre un mese nell’universo Callipo, raccontaci di come ti stai trovando e ambientando.
«Mi sto ambientando molto bene qui. Sono rimasta molto sorpresa, ovviamente in positivo, per l’attenzione e la cura che la società offre a noi giocatrici, permettendoci di pensare unicamente al lavoro di campo. La gentilezza e l’ospitalità sapevo che non sarebbero mancate, ma devo dire che viverla e rendermene conto di persona è stato molto speciale. Qui si respirano valori sani, che stavo cercando, e dopo la visita anche in azienda di qualche giorno fa ho capito ancora di più che, dietro a grandi società, ci sono aziende (in questo caso la Tonno Callipo) che fanno vivere tali valori già ai propri dipendenti, e tutto ciò è un privilegio. Sono contenta di questo periodo iniziale, ma ci impegneremo il più possibile per fare sul serio e finalmente giocare per i nostri obiettivi con coraggio».