«Se da un lato apprendiamo positivamente della nomina del presidente Occhiuto a commissario per l’emergenza ospedaliera, che alimenta la nostra speranza all’accelerazione dei tempi di costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, affinché possa finalmente venire alla luce, dall’altro riteniamo sia ugualmente impellente investire in termini di strumentazione, di personale e di posti letto, soprattutto nel territorio vibonese che continua ad essere fortemente penalizzato».
Questo si legge in una nota dell’Osservatorio Civico Città Attiva, a firma congiunta dei suoi componenti Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo.
Il potenziamento del pronto soccorso e dei reparti
«I nostri appelli in tal senso continuano a cadere nel vuoto, difatti nessuna notizia giunge all’orizzonte riguardo al potenziamento del pronto soccorso e all’attivazione del reparto di medicina d’urgenza e dell’osservazione breve intensiva, né tantomeno sul rafforzamento dei vari servizi sanitari fortemente compromessi nel corso degli anni, con il ripristino (tanto per cominciare) dei posti letto di psichiatria, nefrologia, oculistica e di otorino, ridotti ormai ad ambulatori. E nemmeno sull’aumento dei posti letto in ortopedia, assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno del territorio», si sottolinea nel comunicato.
«Nessuna notizia nemmeno sul reparto di radiologia, che soffre di una grave carenza di organico e che invece dovrebbe essere in grado di dare risposte su più fronti, compreso quello della prevenzione, per aumentare quelle percentuali che vedono Vibo Valentia, e tutta la regione in generale, ai minimi storici per adesione agli screening oncologici, compreso quello mammografico», si specifica nella nota stampa.
Difficoltà di accesso alle prestazioni per pazienti cronici e oncologici
«Nessun riscontro nemmeno su quanto previsto dall’articolo 3, comma 8 del decreto legge n. 73/2024 che trova conferma nel Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa e che prevede espressamente che “deve essere definito e garantito l’accesso alle prestazioni presenti nei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (Pdta) per tutti coloro che soffrono di patologie cronico-degenerative ed oncologiche, attraverso agende dedicate“. Qui chi lotta contro un tumore è costretto ad elemosinare con le lacrime agli occhi, visite ed esami», si evidenzia nella nota.

Garanzia del diritto alla salute
«Ripristinare la legalità in un’Asp commissariata significa anche questo: garantire i diritti ai cittadini, primo fra tutti quello alla salute, affinché nessuno sia costretto a sottostare alle solite logiche della ricerca del favore, all’amico o al politico di turno, pur di vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto alle cure», si afferma nella nota.
«Accogliamo certamente con entusiasmo la notizia dell’arrivo del nuovo contingente di medici cubani, che solo in minima parte però verranno destinati a Vibo, ma la domanda a questo punto sorge spontanea: perché non si attinge anche da tutte le graduatorie ancora aperte, la cui validità è stata prorogata per ulteriori 24 mesi con legge regionale del 22 ottobre 2024 n. 34? Ciò consentirebbe di offrire opportunità lavorative ai tanti giovani medici calabresi, che potrebbero mettere al servizio della propria gente competenza e professionalità, con l’augurio da parte nostra che possano rimanere per sempre in Calabria, diversamente dai medici cubani, che faranno invece ritorno nel loro paese d’origine», si legge nel comunicato.
L’ospedale di Vibo escluso da un avviso pubblico
«Ma assistiamo increduli anche alla manifestazione d’interesse pubblicata di recente da Azienda Zero per rafforzare l’emergenza-urgenza, rivolta a medici iscritti ad un corso di specializzazione universitario, da impegnare nei pronto soccorso ed all’interno delle osservazioni brevi intensive, che inspiegabilmente esclude (tra gli altri) anche l’Ospedale Spoke di Vibo Valentia, nonostante i nostri numerosi appelli ad attivare proprio i posti letto della medicina d’urgenza e dell’osservazione breve intensiva», si sottolinea nella nota.
«Evidentemente Vibo Valentia è condannata a rimanere la Cenerentola della sanità calabrese, e noi ci domandiamo quanto ancora dovremo attendere l’arrivo di un Principe Azzurro forte e coraggioso, capace di salvarla da iniquità, ingiustizie e diritti negati», conclude la nota dell’Osservatorio Civico Città Attiva.