«Le frazioni del Comune di Vibo Valentia continuano a essere dimenticate, ignorate da un’amministrazione comunale che ha smarrito ogni contatto con la realtà dei territori. Una situazione che si trascina da anni e che oggi esplode in tutta la sua gravità».
A denunciarlo con forza è Pascal Corrado, presidente provinciale di Gioventù Nazionale e dirigente di Fratelli d’Italia, che punta il dito contro il degrado e l’abbandono sistemico in cui versano intere comunità.
Focus su Vena Superiore
Il caso emblematico, a suo dire, è quello di Vena Superiore, dove il «cimitero comunale è ormai da tempo al collasso. Promesso un ampliamento fin dal 2010, nulla è stato fatto. Nessun intervento, nessun cantiere, nessun segno di cambiamento. Quello che accade a Vena è inaccettabile – denuncia sempre Corrado –. Famiglie costrette a convivere con strutture fatiscenti, spazi esauriti e totale assenza di manutenzione. Intanto si finanziano eventi e passerelle politiche, ma non si trova un euro per garantire un diritto basilare: quello di poter commemorare i propri cari in un luogo dignitoso. È una vergogna civile, che parla da sola».
«Tutte le frazioni vittime di disinteresse»
Ma Vena Superiore non è un caso isolato. Per Corrado, infatti, «tutte le frazioni del comune sono oggi vittime di un disinteresse cronico. A Piscopio, le strade sono piene di buche e completamente dissestate. L’illuminazione pubblica in molte zone è inesistente, con interi quartieri lasciati al buio. A Longobardi e Triparni i residenti lamentano servizi essenziali scarsi e l’assenza totale di una visione amministrativa. A Vibo Marina, quartiere strategico per economia e turismo, si convive con degrado urbano e incuria».
Le parole di Vincenzo Borello
A sostegno dell’iniziativa, interviene anche Vincenzo Borello, coordinatore cittadino di Gioventù Nazionale e membro del coordinamento cittadino del partito di governo: «È inaccettabile – dice l’interessato – che le amministrazioni continuino a guardarci come realtà di serie B, tra strade dissestate, servizi pubblici carenti e totale assenza di investimenti in queste zone. Questa è la realtà quotidiana per molti cittadini che vivono lontano dai centri urbani principali. Eppure, anche queste comunità pagano le tasse e hanno diritto a essere riconosciute come parte integrante della città. È ora che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità e riconoscano il valore di ogni territorio, nessuno escluso».
Non si tratta più di semplici disservizi, ma, a suo dire, di una crisi strutturale figlia di scelte politiche sbagliate e di una totale assenza di visione.
Le conclusioni di Pascal Corrado
«Le frazioni non sono periferie da dimenticare, ma parti vive e fondamentali della nostra comunità – conclude il giovane Corrado –. Basta promesse a vuoto, è il momento di agire. La nostra battaglia inizia da Vena, ma continuerà in ogni angolo della città. Non ci fermeremo finché ogni cittadino potrà sentirsi realmente parte di una Vibo Valentia unita, rispettata e valorizzata. La dignità non ha confini, e noi continueremo a pretenderla per tutti». Chiude Borello.