«Intendiamo ritornare sulla questione dei lavori da eseguire all’ospedale Jazzolino, insistendo sulla necessità che vengano eseguiti nei termini previsti dal Pnrr, perché non possiamo permetterci il lusso di attendere, viste le condizioni fatiscenti di quella struttura. Ci schieriamo apertamente al fianco del Comitato San Bruno, che ha già dichiarato di essere pronto a denunciare in Procura ed alla Corte dei Conti scelte che vadano palesemente contro l’interesse dei cittadini, che pretendono un utilizzo trasparente ed oculato dei fondi pubblici». Lo affermano in una nota a firma congiunta Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, in qualità di rappresentanti dell’Osservatorio Civico Città Attiva.
Sarà presentata una richiesta di accesso agli atti
Nei prossimi giorni – fanno sapere – «formalizzeremo una richiesta di accesso agli atti, per poter verificare quanto era stato previsto nei verbali del gruppo di lavoro Pnrr dell’Asp di Vibo, perché nonostante i numerosi solleciti, le nostre richieste continuano a cadere nel vuoto ed il “Piano Battistini” che non prevedeva trasferimenti, continua stranamente a non ricevere la giusta attenzione. Risulta difficile credere che in un ospedale che in passato disponeva di 400 posti letto e che oggi ne conta un centinaio scarsi, non ci siano spazi sufficienti per effettuare i lavori, senza necessità di dover ricorrere a moduli prefabbricati o addirittura a strutture private.
La paradossale vicenda di ortopedia
Più volte prosegue la nota – «abbiamo ricordato la vicenda paradossale di ortopedia che dal piano terra è stata trasferita al primo piano passando da 16 posti letto, a 6, penalizzando fortemente il territorio. Al piano terra, a disposizione del reparto di ortopedia, c’erano anche le sale operatorie, per un periodo infatti ce ne sono state due, per cui non si comprende perché i lavori non possano partire proprio da lì, recuperando tutto quello spazio che può rappresentare l’alternativa al blocco operatorio, quando sarà interessato dai lavori di ristrutturazione».
Si attendono segnali chiari dalla commissione dell’Asp di Vibo
Dalla Commissione straordinaria, chiamata a ripristinare la legalità a tutti i livelli, «attendiamo segnali forti e chiari che vadano esattamente in questa direzione, non solo nell’utilizzo dei fondi pubblici, ma anche nella riorganizzazione e nel ripristino di tutti i servizi sanitari che nel corso del tempo sono stati soppressi o depotenziati, e come più volte abbiamo richiesto, insistiamo affinché ortopedia torni al piano terra e che possa disporre, come in passato, di 16 posti letto».
Ecco cosa viene chiesto di fare con urgenza
Quindi, viene chiesta «l’immediata riapertura della medicina d’urgenza e dell’obi, chiediamo il ripristino dei posti letto di psichiatria, ma anche di oculistica, di nefrologia e di otorino, tutti ridotti ad ambulatori, la riapertura di medicina nucleare e di ematologia e chiediamo anche che la stessa rigidità riservata ad infermieri ed OSS, venga adottata per riportare nelle corsie dell’ospedale i medici ‘imboscati’ nei vari uffici amministrativi, ciò proprio al fine di potenziare i servizi sanitari e garantirne l’efficienza, oltre a chiedere che vengano verificati titoli e competenze di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità. Chiediamo – chiudono Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo – scelte coraggiose in un’Asp nella quale è lo Stato adesso a dettare le regole, che deve dimostrare le proprie capacità nel garantire a tutti i cittadini vibonesi il diritto fondamentale alla salute».